Svolta degli Usa sulla web tax, Yellen apre

AGI - Agenzia Italia ECONOMIA

“Raggiungere un accordo entro l'estate è a portata di mano, soprattutto ora che gli Stati Uniti hanno confermato che stanno abbandonando il principio del porto sicuro", ha detto Le Maire dopo l'incontro

Gli Stati Uniti spianano la strada all'accordo globale sulla digital tax che la presidenza italiana del G20 punta a raggiungere entro la metà del 2021.

Esperti fiscali e funzionari finanziari di tutto il mondo avevano avvertito che la proposta degli Stati Uniti avrebbe potuto consentire a grandi aziende statunitensi come Amazon, Alphabet's Google e Facebook di rinunciare a quanto concordato a livello internazionale. (AGI - Agenzia Italia)

Su altre fonti

Gli Stati Uniti aprono alla web tax . Ad annunciare la svolta è stato il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz. (Corriere della Sera)

Intervenuto sulla questione, il nostro neo ministro dell'Economia Daniele Franco ha parlato di un accordo molto importante. Lavorare alla nuova riforma, tuttavia, non sarà facile (ilGiornale.it)

Le multinazionali del web saranno dunque un “di cui” dell’intero progetto di intesa globale a web tax accelera ed è possibile un'intesa internazionale entro metà di quest’anno. (la Repubblica)

Questa tendenza tuttavia, ha fatto osservare il governatore Visco, è giudicata passeggera e non particolarmente consistente 'America di Biden fa cadere il veto sulla tassazione dei colossi tecnologici e la strada verso una web tax coordinata a livello globale diventa, se non spianata, molto meno accidentata. (Il Messaggero)

Ed è solo il primo cambio di rotta definito dal consesso dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali. Dal primo G20 finanziario a guida italiana arriva il cambio di rotta meno atteso. (La Stampa)

Svolta fondamentale nel progetto di applicazione di una diglital tax sui colossi internet a cui lavorano da tempo Ocse ed Unione europea. Nel corso del vertice G20 la segretaria al Tesoro statunitense Janet Yellen ha affermato che “Gli Usa non sostengono più la clausola del ‘safe harbor’ (porto sicuro) nei negoziati in sede Osce per la tassa digitale” . (Il Fatto Quotidiano)