L’asse più franco che tedesco

ISPI ESTERI

Accanto all’esito del voto, lo stato delle relazioni tra Parigi e Berlino promette di influenzare notevolmente gli assetti della prossima Commissione europea. In questo passaggio decisivo per il futuro dell’Unione, una serie di fattori nell’ultimo anno ha concorso a spostare l’ago della bilancia in favore della Francia. La vivace economia francese e il rallentamento tedesco Mentre alla fine dello scorso anno i riflettori venivano puntati sul rallentamento dell’economia tedesca in sostanziale stagnazione (+0,3% su base annua e in recessione nel quarto trimestre), la Francia, nonostante gli interventi restrittivi della Banca centrale europea, ha chiuso il 2023 con una crescita del +0,9%. (ISPI)

Ne parlano anche altri giornali

In questa puntata di Mazzucco Live si commentano le ultime parole di Macron e Cameron sulla guerra in Ucraina e delle reazioni in Russia. (ByoBlu)

Come finirà lo sa Dio (come tutto il resto). I pronostici hanno finora fatto molta confusione, mescolando speranze e interessi personali con la realtà, quasi sempre più severa. Fu anche per questo che i capi europei, a cominciare dalla baronessa Ursula, (come raccontato da Massimo De Manzoni su questo giornale) si sono dedicati a lungo a rassicurare l’Europa e il mondo sulle disgrazie che stavano per rovesciarsi sulla Russia e i suoi capi, e sulla vittoria Ucraina imminente. (Arianna Editrice)

Insomma, per spingere gli uomini a sacrificare la vita occorre qualcosa di più rilevante degli appetiti di un sovrano: una causa, meglio se unita all'indigenza. Per muovere gli eserciti e imporre rapporti di forza serve un'altra leva: l'ideologia, a cui segue una missione per volontà di dio, della nazione, o di entrambe. (Italia Oggi)

Parole europee così forti e concomitanti non s’erano forse mai sentite dall’inizio dell’aggressione del 2022. Due sortite maggiori hanno risvegliato il dibattito, fin troppo a lungo sopito, sulla guerra in Ucraina. (Corriere della Sera)

“UNO spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del comunismo”: era il 1848. Oggi suona cosi: uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro della vittoria di Putin. Lo ammettono gli ucraini: stiamo perdendo. (Quotidiano del Sud)

Mi auguro prendano una batosta elettorale. Le forze che governano oggi in Europa, Popolari, Socialisti, Liberaldemocratici, Verdi, e chi le fiancheggia da destra, come la Lega di Matteo Salvini e i conservatori di Giorgia Meloni, sono i responsabili di una escalation che rischia di portarci a una guerra nucleare. (Il Fatto Quotidiano)