"La campana suona per noi": gli italiani nel Regno Unito, al tempo del Coronavirus

La Repubblica ESTERI

Abbiamo il timore di non rivederli più e questo grava sul nostro morale.Ma c’è, purtroppo, molto di cui preoccuparsi anche qui.

Quando il virus ha iniziato a circolare nel Regno Unito, da un giorno all’altro tanti italiani sono divenuti come gli untori di manzoniana memoria e sono riaffiorati i soliti stereotipi.

Christian Jessen, un noto volto televisivo, che ha affermato che il coronavirus “è una scusa degli italiani per prolungare la loro siesta”. (La Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

E questo è un fatto che l'esponente del servizio sanitario pubblico della Gran Bretagna ha rimarcato con forza. Per spiegare quale sia la situazione subita in queste ore dal Regno di Sua Maestà, è stata scelta la metafora del maremoto. (ilGiornale.it)

Hopson ha poi sottolineato che questo problema è acuito da "una perversa combinazione" con oltre il 50% di medici e operatori sanitari malati, che è "un tasso di assenza senza precedenti". (Foto Afp). Gli ospedali di Londra stanno affrontando "uno tsumani continuo" di pazienti con il coronavirus ed in pochi giorni alcune delle strutture potrebbero non essere più in grado di reggere. (Adnkronos)

I casi di coronavirus in Spagna continuano a crescere e oggi sono quasi diecimila in più di ieri: da 47.610 di ieri a 56.188. Quasi mezzo milione di casi di coronavirus in tutto il mondo e oltre 22 mila morti. (Il Giornale di Vicenza)

Lo afferma, direttore di Nhs Providers, l’associazione che rappresenta i responsabili delle strutture ospedaliere britanniche. – Gli ospedali della capitale sono investiti da un “continuo tsunami” di pazienti affetti da coronavirus e alcuni di essi rischiano di esserne schiacciati nei prossimi giorni, quando la malattia dovrebbe raggiungere il picco. (La Repubblica)

Inoltre, la Società dei Medici italiani nel Regno Unito ha predisposto un comodo vademecum con tutte le risposte alle domande più frequenti sul Coronavirus. Con oltre 9500 contagiati e più di 450 morti anche il Regno Unito si può dire essere entrato nel pieno dell’emergenza Coronavirus. (Londra da Vivere)