Sette mosse per il Colle (togliendo dal tavolo il candidato Berlusconi)

L'HuffPost INTERNO

Terzo: prendiamo alla lettera le parole di Draghi, senza fare il processo alle sue intenzioni.

Corollario evidente, quasi una tautologia: si sgomberi il tavolo dalla più controindicata delle candidature, rispetto alla suddetta esigenza unitaria, quella di Berlusconi.

Da ultimo: perché non confidare che, una tantum, dai partiti possa sortire uno scatto di creatività e di responsabilità collettiva dal quale tutti trarrebbero beneficio anziché il solito, generale discredito?

Una personalità con la quale Draghi, confermato alla guida del governo, possa stabilire un rapporto di fiducia e di leale collaborazione. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altri giornali

È da quest’ultimo che bisogna partire per provare a capire cosa sta succedendo in questi giorni. Letta si è esposto su Berlusconi, trincerandosi dietro la necessità del "nome condiviso", Conte deve prima capire fino a che punto controlla i suoi Grandi Elettori. (Fanpage.it)

Dimensioni testo Piccolo. Normale. Grande. Enrico Letta in un’intervista televisiva non si è accontentato di dire che per il Quirinale bisogna individuare “un candidato con le caratteristiche di Mattarella”. (Nicola Porro)

Lo fa sotto la forma di monito a Silvio Berlusconi, la cui candidatura, dice, cresce di giorno in giorno grazie a una accorta strategia che però sottovaluta un elemento. se ne uscì quasi perorando un governo dei militari qualora i partiti non avessero dato a Mario Draghi l'appoggio necessario. (LiberoQuotidiano.it)

Eh si, alla fine Berlusconi ha deciso di fare il Berlusconi nonostante l’occasione concretissima di rappresentare finalmente una figura unificante per tutto il Paese in nome di una destra davvero liberale, davvero europea, davvero responsabile. (L'HuffPost)

Ma forse non è proprio così pensano dalle parti di palazzo Chigi, dove si fa largo un prudente ottimismo. All'apparenza è il giorno di Silvio Berlusconi. (La Repubblica)

Un pareggio subito in rimonta, quello del Manchester United contro l’Aston Villa. Rangnick è rimasto soddisfatto di quanto visto: “Ha fatto una buona partita ed ha fatto vedere le cose che mi aspetto da lui ed il motivo per cui ho deciso di farlo partire dall’inizio”, ha detto il manager ad MUTV (Calcio In Pillole)