VIDEO | 'ndrangheta e rifiuti in Toscana: sequestrati beni ad un imprenditore ritenuto vicino alla cosca Grande Aracri

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La complessa attività investigativa condotta congiuntamente dal NOE, NIPAAF e sezione di Polizia Giudiziaria di Firenze aveva altresì consentito di acquisire riscontri circa la vicinanza del proposto a famiglie ’ndranghetiste crotonesi riconducibili alla cosca Grande Aracri di Cutro (KR).

Tale circostanza peraltro è emersa in ulteriori recenti indagini coordinate dalla DDA fiorentina e condotte dalla sezione anticrimine del ROS di Firenze. (wesud)

Se ne è parlato anche su altri media

È l’inchiesta che riguardava lo smaltimento illecito dei rifiuti derivanti dall’attività di concia delle pelli, riutilizzato per sottofondi stradali, terreni agricoli e opere pubbliche. Secondo le indagini, infatti, l’attività di smaltimento illecito avrebbe consentito all’imprenditore di “accumulare nel corso degli anni un ingente patrimonio di origine delittuosa”. (ValdarnoPost)

Questa attività avrebbe consentito all’imprenditore di accumulare, nel corso degli anni, un ingente patrimonio di origine illecita. (Calabria 7)

Advertisement. Dopo il successo registrato con gli interventi massicci promossi dall’Assessorato all’Istruzione in accordo con Usr, Asp e Protezione civile, adesso si entra a regime, superando la fase ultra intensiva degli open day. (Corriere di Lamezia)

L'operazione è stata condotta dalla Direzione investigativa antimafia, dai carabinieri del Noe e dai forestali. Comprende vari terreni e abitazioni nelle province di Arezzo e Pisa, e nel Crotonese, conti correnti, società e auto facenti capo all'indagato e al suo nucleo familiare. (Leggo.it)

Questo sequestro è in continuità con l’inchiesta Keu e dimostra che nonostante sia piombato il silenzio sul caso, il lavoro di chi indaga continua”. La Fondazione Antonino Caponnetto c’è ed è disposta a dare una mano per contrastare il fenomeno coi propri esperti. (ValdarnoPost)

Tale circostanza peraltro è emersa in ulteriori recenti indagini coordinate dalla DDA fiorentina e condotte dalla sezione anticrimine del Ros di Firenze. Secondo la procura antimafia di Firenze infatti, i beni per oltre 5 milioni di euro sarebbero ottenuti dallo smaltimento illecito del rifiuto di conceria. (IlCuoioInDiretta)