Giallo di fine anno per il Superbonus: corsa della spesa ma senza effetti sul Pil

NT+ Enti Locali & Edilizia INTERNO

Al rosso del bilancio pubblico l’arcobaleno del Superbonus aggiunge ora una dose di giallo. Che si sviluppa intorno alle domande fin qui prive di risposte precise. La principale, inevitabile, riguarda il deficit 2023: come ha fatto a impennarsi al 7,2% del Pil, 39 miliardi sopra il 5,3% indicato solo a fine settembre dalla NaDef? A cimentarsi sul tema è ora l’Osservatorio conti pubblici della Cattolica guidato da Giampaolo Galli, già deputato Pd ma soprattutto economista di vaglia dal ricco curriculum. (NT+ Enti Locali & Edilizia)

Su altri giornali

Eredità del passato, il credito edilizio al 110%, a quanto si apprende, potrebbe impattare più del previsto il deficit 2023 portando l'asticella anche oltre l'ultima previsione Istat del 7,2%. Al momento si tratta di ipotesi e simulazioni, visto che le stime ufficiali arriveranno solo con il Documento di economia e finanza che il governo dovrebbe approvare intorno al 10 aprile. (Adnkronos)

"In passato si sono dati soldi a tutti, senza neanche controllare se il superbonus veniva utilizzati per i fini per i quali era nato, si è trattata di una gigantesca truffa, che purtroppo ha provocato un buco enorme nei conti dello Stato. (Il Sole 24 ORE)

Ultim'ora News (Milano Finanza)

L’Osservatorio Conti pubblici italiani dell’Università Cattolica, diretto da Giampaolo Galli, analizza gli effetti del Superbonus 110%, tenendo conto dell’enorme extra deficit causato e degli effetti recessivi sull’economia derivanti dall’abolizione del beneficio (FIRSTonline)

Le analisi disponibili a livello nazionale concordano nell’attribuire agli incentivi fiscali per l’edilizia ed in particolare al “Superbonus 110%” (art. 119 del decreto legge n.34 del 2020) un ruolo significativo nel sostegno all’attività delle costruzioni nel biennio 2021- 2022. (BlogSicilia.it)

Il presente dossier reca la ricognizione delle nomine di componenti degli organismi direttivi di enti pubblici intervenute nel corso del trimestre dicembre 2023–febbraio 2024 e con aggiornamenti fino al 15 marzo. (Il Giornale d'Italia)