Teneva in casa della nonna la 'droga dello stupro'. Arrestato dalla polizia a Rocchetta Palafea

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Infine, è una sostanza che può determinare alterazioni importanti delle funzioni del cervello, sino al verificarsi di perdita completa dei sensi o morte per arresti respiratori

Ci sono voluti dieci anni per capire che la sostanza era usata come miorilassante.

È quindi nato il progetto criminale per utilizzarla a fine di stupro, soprattutto mescolandola all’alcol”.

“Una droga particolarmente insidiosa - rimarca la dirigente della sezione Anticrimine, Daniela Campassi - è una sostanza chimica che nasce per finalità legittime, viene usata per insonnie e altre dipendenze. (LaVoceDiAsti.it)

La notizia riportata su altre testate

L’inchiesta sulla “droga dello stupro” ha come protagonisti il prete, la parrocchia e Prato. Infatti al termine della messa Don Francesco puntava sulla generosità dei suoi fedeli, per gran parte facoltosi, chiedendo loro di contribuire con le offerte al benessere ed al sostentamento della parrocchia. (Agorà24)

Sono necessarie piccole quantità di GBL per provocare nell’assuntore, in un tempo d’azione massimo di 10 minuti, effetti ipnotici, sedativi, dissociativi, e, soprattutto, renderlo sessualmente accondiscendente. (Questure sul web)

Proprio per queste sue caratteristiche viene definita come “droga dello stupro”, in quanto utilizzata per lo più allo scopo di allentare i freni inibitori della vittima con l’intenzione, spesso, di perpetrare una violenza sessuale. (ATNews)

Oggi purtroppo viene mescolandola all’alcol, all’insaputa delle vittime, per abusarne sessualmente Si tratta di una droga particolarmente insidiosa, una sostanza chimica nata per combattere l’insonnia o anche altre forme di dipendenza. (Il Quotidiano Italiano - Nazionale)

Proprio per queste sue caratteristiche viene definita come “droga dello stupro”, in quanto utilizzata per lo più allo scopo di allentare i freni inibitori della vittima con l’intenzione, spesso, di perpetrare una violenza sessuale. (Quotidiano Piemontese)

Con l’accusa di spaccio e importazione di sostanze stupefacenti è finito ieri in carcere a Prato don Francesco Spagnesi, sacerdote della parrocchia dell’Annunciazione. Poi quando il vescovo ha scoperto la tossicodipendenza di don Spagnesi gli ha imposto un cammino di riabilitazione psicoterapeutica con uno specialista. (Metropolitan Magazine )