Roccella: «I ragazzi gridavano slogan a voce talmente alta, impossibile negoziare. Ai miei tempi femminismo era altro»

Corriere Roma INTERNO

Ministra Eugenia Roccella, cosa dice della contestazione che ha ricevuto ieri mattina agli Stati generali della Natalità?«Sono per il diritto al dissenso, sempre. Credo però che garantire la libertà di parola sia un diritto non negoziabile». Era impossibile parlare durante la contestazione? «Sì. I ragazzi gridavano slogan a voce talmente alta. Hanno cominciato quando è iniziato il mio panel». Li ha visti entrare? «Ho visto quando erano già in sala e si sono alzati in piedi. (Corriere Roma)

Se ne è parlato anche su altri media

La risposta di Formigli Roberto Saviano ospite di Corrado Formigli (Virgilio Notizie)

Con slogan, fischietti, molto rumore e nessuna violenza è andata in scena la contestazione alla ministra della Famiglia Eugenia Roccella durante il suo intervento all’Auditorium della Conciliazione, a Roma, in occasione degli «Stati Generali della Natalità» organizzati dalla Fondazione per la Natalità in collaborazione con l’Istat. (il manifesto)

Il quadro emerso conferma le preoccupazioni della parte socio economica, quindi, bassi redditi, precariato del lavoro, soprattutto sulla parte femminile, ma fa anche emergere opportunità in tutta quella che è la parte più psicologica e culturale. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Continuano le tensioni attorno agli Stati generali della Natalità. Dopo la contestazione di ieri (9 maggio) ai danni della ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, al grido di «Vergogna, vergogna. (ilmessaggero.it)

Come ogni anno, le contestazioni agli Stati generali della natalità erano state più che annunciate. (il manifesto)

L'affondo è della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella, che sul Corriere della Sera torna a parlare della contestazione subìta ieri agli Stati generali della natalità. (Liberoquotidiano.it)