Marlon Brando, mostro a due teste

“Nessuno può dirmi che cosa devo fare”, e “Questo è esattamente come io mi sono sentito in tutta la mia vita”. Queste le parole di Marlon Brando riprese nel 1994 da Robert Lindsey in Marlon Brando. La mia vita (riproposta in questi giorni da La Nave di Teseo con il titolo Le canzoni che mi insegnava mia madre. Autobiografia), a proposito di Johnny, il personaggio che lo ha reso celebre in Il selvaggio (The Wild One, Làszlò Benedek, 1953). (doppiozero)

Su altre fonti

Vincitore di due premi Oscar (nel 1955 per Fronte del porto e nel 1973 per Il padrino), Brando si distinse infatti per un approccio estremamente fisico, quasi animalesco, ai suoi personaggi, rifuggendo da ogni teatralità per andare alla ricerca della loro vera anima e psicologia. (Cinefilos.it)

Sarà esposta la serie completa di tutta la filmografia di Brando, con le locandine e i manifesti originali. Lo storico mercato del Balon di Torino ha scelto di celebrare questo evento omaggiando l’attore durante la giornata di sabato 6 aprile. (La Stampa)

Brando studiò al Libertyville High School nell’Illinois, prima di iscriversi alla Shattuck Military Academy nel Minnesota, da cui fu espulso. Nel 1943, raggiunse le sorelle - Jocelyn e Frances - a New York e qui frequentò la scuola d'arte drammatica The Dramatic Workshop fondata da Erwin Piscator, dove fu allievo di Stella Adler, definita da Brando stesso come «l'anima della scuola». (Maremosso)

Forse si può dire che Marlon Brando è stato l'inarrivabile, il più grande attore di ogni tempo. I suoi 30 (Secolo d'Italia)

A 100 anni dalla nascita di Marlon Brando, ricordiamo il grande divo con un’intervista a Giulio Base, il Direttore del Festival di Torino che quest’anno dedica al grande attore il manifesto e una ricca retrospettiva. (cinematografo.it)

Grandi, grandissimi, tanti amori e numerosi cuori spezzati, alcuni particolarmente noti. Ottant'anni di vita vissuti come un film, costellati di immensi successi e rovinose cadute. (DiLei)