Moby Prince, il mistero dell’indagine parallela del broker assicurativo di Londra

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Cosa avesse di così speciale a fini assicurativi quella testimonianza resta da scoprire al pari del resto delle altre attività della Charles Taylor & Company sul caso Moby Prince e ancora mai acquisite da nessuna autorità italiana

Si tratta di un rapporto investigativo ricevuto dall’agenzia Charles Taylor & Company di Londra il 29 aprile 1991, 19 giorni dopo l’incidente.

Secondo questa intesa con “tutti dentro”, ad ogni modo, l’assicuratore delle Bermuda pagò circa 60 miliardi di risarcimenti, benché nelle due pagine di contratto che lo lega al Moby Prince ne avrebbe potuti pagare solo 4. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Infine al Teatro Goldoni la consegna della Livornina d’oro, la massima onorificenza cittadina al vicepresidente dell’Associazione “140 Familiari delle Vittime del Moby Prince” Nicola Rosetti. Moby Prince: 140 vittime, 30 anni di ferite. (QuiLivorno.it)

– Era una limpida sera di primavera quella di 30 anni fa, il 10 aprile 1991, quando nella rada livornese, alle 22.25, il traghetto Moby Prince della Navarma entrò in collisione con l’Agip Abruzzo, petroliera della Snam, a 2,7 miglia dalla costa. (Riviera Oggi)

A trent'anni dalla più grande tragedia della marineria italiana, in cui 140 persone persero la vita, asfissiate e bruciate, nel rogo del traghetto Moby Prince a poche miglia dal porto di Livorno, anche Sergio Mattarella ha fatto sentire la sua voce: “Sulle responsabilità dell'incidente e sulle circostanze che l'hanno determinato è inderogabile ogni impegno diretto a far intera luce – sottolinea il capo dello Stato – e l'impegno che negli anni ha distinto le associazioni dei familiari rappresenta un valore civico e concorre a perseguire un bene comune”. (Il Manifesto)

Mancherà chi, prima di tutti e più di tutti, si è speso perché emergesse la verità e fosse fatta giustizia sulla tragica notte del 10 aprile 1991, quando sul traghetto Moby Prince di casa Navarma persero la vita 140 persone tra cui sua sorella Liana, 29 anni, commessa della boutique a bordo nave. (LivornoToday)

Il disastro del traghetto Moby prince è monito permanente per le autorità pubbliche e gli operatori, chiamati a vigilare sulla navigazione e a garantirne la sicurezza. (La Repubblica Firenze.it)

Io gli detti anche la mia giacca perché era bagnato e si lamentava, piagnucolava dicendo: ho camminato sui morti, son tutti morti, ho camminato sui morti, son tutti morti”. Allo stesso modo aveva fatto il suo collega di lavoro che quella notte era in barca con lui, Mauro Valli. (Il Fatto Quotidiano)