Via libera definitivo alla riforma della Pac 2023-2027

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Leggi qui tutti i dettagli sulla nuova politica agricola comune. I tre documenti che compongono la policy, infatti, hanno ottenuto mediamente 450-480 voti a favore, 130-170 contrari e 55-70 astensioni.

Dal 1° gennaio 2023 entrerà in vigore la nuova politica agricola comune, partorita dopo un lunghissimo negoziato.

È proprio questo il punto più debole della nuova politica agricola comune.

Per molti, poi, la nuova Pac era la cartina tornasole della capacità di Bruxelles di accelerare davvero la transizione ecologica

Vale 1/3 del budget UE eppure l’allineamento con il Green Deal è il suo tallone d’Achille. (Rinnovabili)

Ne parlano anche altre testate

Tra le novità effettive di questa politica agricola c’è proprio il ruolo crescente dei governi. In Italia sono stati fatti un paio di tavoli di partenariato con sindacati e ong, ma ancora siamo indietro (Domani)

“Il difficile negoziato di questi ultimi anni – sostiene Roberto Moncalvo, Delegato Confederale Coldiretti Cuneo – ha comunque portato ad un risultato migliorativo rispetto alla proposta iniziale del 2018, in termini di risorse e di strumenti per affrontare le ambiziose sfide poste dal Green Deal europeo, ma ora bisogna lavorare a livello nazionale per tradurre in misure semplici ed efficaci gli indirizzi dell’UE, dall’innovazione alle politiche per favorire il ritorno alla terra delle nuove generazioni. (Cuneodice.it)

Ma ha obiettivi chiari, come la riduzione dei pesticidi e l’aumento della percentuale dei terreni coltivati con il metodo biologico al 2030. E che si vada verso l’obbligo non è cosa certa: la Commissione Ue dovrà monitorare l’impatto della misura nei vari Paesi, per apportare eventuali correttivi. (Il Fatto Quotidiano)

L’Europarlamento ha approvato ieri la nuova politica agricola comunitaria (Pac), dopo un lungo periodo di discussione, in seguito alla proposta di riforma presentata dalla Commissione nel 2018, adottata in Consiglio solo nel giugno scorso. (Il Manifesto)

In poche parole, si tenderà a sostenere una produzione agricola più sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che sociale. Con questo voto, la politica agricola diventa asse portante per uno sviluppo solido e sostenibile dell’Unione Europea, in cui il Made in Italy viene davvero tutelato e gioca un ruolo determinante (L'HuffPost)

Una posizione in linea con quella dell'eurodeputato ambientale lituano Bronis Rope, per il quale questa "nuova PAC non consente di superare le disuguaglianze sociali, né di raggiungere gli obiettivi di protezione ambientale" ia libera del Parlamento Europeo alla nuova Pac: dei 387 miliardi che la Ue destina alle politiche agricole fino al 2027, 50 (compreso il cofinanziamento) andranno all'Italia. (La Repubblica)