L’Antitrust ha multato Eni per 5 milioni

La Stampa ECONOMIA

Secondo l’Antitrust è stato attributo «al prodotto nel suo complesso vanti ambientali che non sono risultati fondati» e i messaggi ingannevoli derivavano «dalla confusione fra il prodotto pubblicizzato EniDiesel+ e la sua componente biodiesel HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), chiamata da Eni «Green Diesel».

Nel corso del procedimento, precisa comunque l'Autorità, la società Eni ha avviato l'interruzione della suddetta campagna stampa e si è impegnata a non utilizzare più, con riferimento a carburanti per autotrazione, la parola «green». (La Stampa)

Ne parlano anche altre testate

Tutti i dettagli sul botta e risposta tra Antitrust ed Eni per la pubblicità del gasolio Diesel+. Pubblicità ingannevole. LE DIFFERENZE CON GLI ALTRI GASOLI. Una percentuale di olii vegetali maggiori alla norma in Eni Diesel+ c’è. (Startmag Web magazine)

blending wall), che caratterizza gli altri carburanti, e che, ove superato, potrebbe compromettere lo stesso funzionamento dei veicoli. Peraltro, per la produzione della componente HVO, Eni utilizza solo basi rinnovabili certificate come "sostenibili" dai più autorevoli schemi di certificazione riconosciuti a livello europeo. (Rai News)

blending wall), che caratterizza gli altri carburanti, e che, ove superato, potrebbe compromettere lo stesso funzionamento dei veicoli. Messaggi pubblicitari ingannevoli nella campagna promozionale del carburante Eni Diesel+. (La Legge per Tutti)

Peraltro, per la produzione della componente HVO, Eni "utilizza solo basi rinnovabili certificate come 'sostenibili' dai più autorevoli schemi di certificazione riconosciuti a livello europeo" (Tiscali.it)

In generale si considera la dicitura "green diesel" come non veritiera. A questo link è possibile consultare il testo completo del provvedimento, mentre qui sotto riportiamo il comunicato di AGCM: (DMove.it)

Non è dunque in discussione che Eni Diesel +, grazie alla componente HVO, abbia performance ambientali migliori rispetto ai carburanti tradizionali, ma si contestano le modalità espressive utilizzate e in particolare l'utilizzo del termine green, con argomentazioni puramente semantiche che Eni ritiene non condivisibili. (AGI - Agenzia Italia)