Riforma Abodi: controllare il calcio per salvare il calcio

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Torna un nuovo episodio di 'Loquor', la rubrica di Carmelo Pennisi Carmelo Pennisi Columnist 9 maggio - 21:58 “Chi non può cambiare idea non può cambiare nulla”. George Bernard Show La contestata riforma del controllo economico/finanziario dei club di calcio portata avanti dall’attuale Ministro dello Sport Andrea Abodi, apre a tutta una serie di riflessioni, non fosse altro perché il Governo sta dicendo chiaramente, urbi ert orbi, che il calcio è finito letteralmente in mutande perché incapace di porsi dei limiti, e non solo per quanto riguarda la spesa, ma anche sul fronte dell’etica. (Toro News)

Se ne è parlato anche su altri media

"L'altro ieri ci siamo incontrati" con il ministro dello Sport "ed e' stato un incontro importante, dove tutte le parti sono state particolarmente chiare sotto tutti i punti di vista. Siamo passati dall'idea di una agenzia governativa all'Authority e questo e' positivo. (Sport Mediaset)

Tanto tuonò che piovve. E finalmente il Ministro dello Sport, Abodi, uscito dal letargo, decide "... nell'interesse comune di rendere più efficiente, credibile, sostenibile e competitivo il sistema calcio". (TUTTO mercato WEB)

A margine di un evento: «Lo scontro sarà evitato? Lo abbiamo già evitato: basta evitare di rifare gli stessi errori» (IlNapolista)

Nonostante la contrarietà del mondo dello sport, il progetto di creazione di un’agenzia governativa per la vigilanza sui conti delle società professionistiche sportive andrà avanti. Lo continua a ribadire il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, due giorni dopo il suo incontro con il presidente del Coni Giovanni Malagò e i vertici di calcio e basket. (LAPRESSE)

Il presidente della Liga, ossia il campionato spagnolo, ha parlato con Tuttosport della situazione in Italia del calcio. Javier Tebas ha tuonato su un aspetto molto importante sulla Serie A e l'agenzia governativa. (Inter-News)

Ho letto di scontri e dialettica molto forte: no, c'è stato un grande rispetto e il dato più importante è che tutti abbiamo lo stesso obiettivo, vogliamo evidentemente una capacità di lavorare sulla reputazione e la credibilità del sistema anche attraverso gli aspetti economico-finanziari. (La Gazzetta dello Sport)