SIAE Leak: Pubblicati online 60gb di documenti sensibili

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

L’attacco SIAE risale allo scorso Ottobre e tranne il comunicato ufficiale da parte dell’ente dove si diceva intenzionato a non pagare , non si è saputo più nulla.

I dati bancari ci sono, e ci sono anche dati medici

SIAE, lo ricordiamo, per bocca del suo direttore generale Gaetano Blandini aveva detto che “Per fortuna non sembrerebbero esserci dati economici e neppure quelli relativi ad iban bancari, solo dati anagrafici, come carte d’identità, codici fiscali, e dati di molti nostri dipendenti”. (hackerjournal.it)

Su altre testate

È curioso comunque il fatto che non siano ancora disponibili informazioni esatte su come sia avvenuto l'attacco Gli hacker avevano poi chiesto un riscatto di 3 milioni di euro in Bitcoin che non è stato pagato. (Punto Informatico)

Hanno bucato SIAE: 60 GB di dati sottratti. Nessuno ha accettato nemmeno l’ultima offerta, quella che non avrebbe portato un solo euro nelle tasche del pirata informatico, e così i dati sono stati resi pubblici. (DDay.it)

Tra questi, migliaia di documenti amministrativi che rivelano dati sensibili – come IBAN e altri dettagli – di moltissimi personaggi noti nel mondo dello spettacolo. SIAE: hacker pubblica i dati sensibili sottratti alla società. (Tech Princess)

Ma la perdurante inazione riscontrata nelle comunicazioni pubbliche verso gli interessati è ben distante dall’essere una good practice. Anzi: vale ad esporre gli stessi a maggiori incertezze e rischi, in quanto ha impedito loro di intraprendere tempestivamente delle contromisure a propria tutela (Infosec.news)