L'eccezionale aurora boreale sopra l'Italia | Il Bo Live UniPD

L'eccezionale aurora boreale sopra l'Italia | Il Bo Live UniPD
Il Bo Live - Università di Padova INTERNO

L'aurora boreale visibile anche in Italia. Foto: Reuters Le aurore boreali, dal latino Aurora Borealis cioè “alba del nord”, hanno sempre suscitato stupore e ammirazione essendo fenomeni celesti improvvisi e non frequenti che appunto illuminano una parte di cielo per noi solitamente molto scura di notte, e dove mai si vede levarsi l’alba. Il primo ad usare questo termine fu Galileo Galilei e deriva dal nome latino della dea dell’alba. (Il Bo Live - Università di Padova)

Se ne è parlato anche su altri giornali

LECCO – Una conferenza dedicata al Sole e alle sue tempeste si terrà al Planetario di Lecco, un’occasione per comprendere meglio il Sole e le tempeste che può generare (come ad esempio lo spettacolo di venerdì scorso dell’aurora boreale, ma soprattutto fenomeni più impattanti, come l’evento Carrington). (Lecconotizie)

C’è chi pensa che siano i “poteri forti” a colorare il cielo dando vita a splendide aurore boreali, ma il Gruppo Astrofili Polesani è pronto a smentire ogni possibile bufala: il merito del fenomeno che ha tenuto con il naso all’insù molti polesani nei giorni scorsi è tutto dell’attività solare, molto intensa in questo periodo e che rimarrà tale anche nei mesi a venire, che sta raggiungendo il suo picco massimo, dando vita, talvolta, a ciò che in gergo tecnico viene definita tempesta solare. (La Voce di Rovigo)

Lo spettacolo dell’aurora boreale vista nel Biellese lo scorso 10 maggio ha una spiegazione scientifica. (newsbiella.it)

Dal Sole alla Terra: breve cronistoria di una tempesta geomagnetica | Osservatorio Astrofisico di Torino

Roma, 11 mag. (Io Donna)

Il nostro pianeta infatti potrebbe essere soggetto a nuove e più forti eruzioni solari fino al 2025. La parola allo scienziato Ad affermarlo al DailyMail è Jonathan McDowell, astrofisico dell’Università di Harvard, secondo cui il Sole non è ancora arrivato al picco della sua attività che avviene ogni undici anni. (leggo.it)

Tra i vari brillamenti più intensi, alcuni hanno prodotto anche delle vere e proprie espulsioni coronali di massa (o Coronal Mass Ejections – CMEs) in gran parte dirette verso terra e perciò denominate “halo CME”, data la posizione piuttosto favorevole prossima al centro dell’emisfero visibile da terra della regione sorgente. (Osservatorio Astrofisico di Torino)