Petrolio, che cosa succederà nel 2020. Report Moneyfarm

Startmag Web magazine ECONOMIA

“Si prevede che la quota di petrolio nel mix globale di carburanti si attesti intorno al 32% nel 2020, rispetto al 46% nel 1970.

Ecco una delle conclusioni contenute nel report sull’outlook del petrolio a firma Moneyfarm.

PETROLIO A 60 DOLLARI. Il prezzo del Brent dovrebbe, secondo il report di Moneyfarm, attestarsi intorno ai 60 dollari medi al barile nel 2020, in calo rispetto ai 64 dollari previsti per il 2019.

La domanda di petrolio è debole, mentre l’offerta è destinata a crescere. (Startmag Web magazine)

Se ne è parlato anche su altri media

Li svela un report di Barclays che mette sotto la lente quanto sta accadendo dal lato offerta e domanda. Per quanto riguarda l'evoluzione della domanda di petrolio Barclays sottolinea: "Prevediamo che la crescita della domanda di petrolio salirà da 0,9 milioni di barili al giorno dell'anno scorso a 1,4 milioni di barili al giorno (anno su anno) quest'anno. (Milano Finanza)

Focus sui prezzi del petrolio, dopo che il generale Khalifa Haftar ha fatto scattare il blocco della produzione e delle esportazioni del petrolio libico, venerdì scorso, prima della conferenza di Berlino che si è tenuta nella giornata di ieri. (Finanzaonline.com)

Prezzo del petrolio: le previsioni 2020 di Goldman Sachs. All’inizio di dicembre, i Paesi produttori interni ed esterni all’OPEC hanno deciso di incrementare i tagli esistenti fino a marzo 2020. Occhio al clima. (Money.it)

I terminal petroliferi della Libia sono ancora chiusi e il prezzo del Brent ha guadagnato quasi un dollaro, a 66 al barile. In particolare l’assalto ai campi di Shahara e di El-Feel sembra un messaggio diretto del maresciallo all’Italia. (La Stampa)

Per gli esperti il coronavirus potrebbe impattare sul prezzo del petrolio causando prima di tutto un crollo della domanda globale di 260 mila barili al giorno nel 2020. Prezzo del petrolio e coronavirus: tonfo dietro l’angolo? (Money.it)

Sia il WTI che il Brent hanno messo a segno progressioni superiori al singolo punto percentuale. L’idea di un mercato meno fornito, e dunque l’ipotesi di una interruzione della produzione, sono state determinanti nell’odierno balzo del prezzo del petrolio. (Money.it)