Amadeus, pacco al Pd: non fa il martire e delude la sinistra

Daniele Priori 16 aprile 2024 Lasciamoci così, senza rancore. Tra Amadeus e la Rai è arrivato il giorno dei saluti ufficiali. Con dispiacere, ovviamente, da parte della Rai ma decisamente senza i toni apocalittici che i politici di sinistra continuano a tenere da giorni, profetizzando l’avvenire più cupo per la tv di Stato che continuano a chiamare TeleMeloni. Stadi fatto che nel pomeriggio di ieri, dopo tanti giorni di silenzio, interpretati solo dal malandrino ventriloquo ufficiale, l’amico Fiorello, il primo a smentire le prefiche mancine è proprio Amadeus che, uscito dall’incontro “cordiale” col dg Giampaolo Rossi nel quale in tarda mattinata è stata definitivamente pronunciata la parola addio, finalmente libero di parlare di nuovo, ha registrato un video nel proprio camerino. (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altre testate

Ad un commentatore che annota “si chiama grande fuga, in italiano”, l’Ad risponde: “Caro amico dissento”. “Impossibile contrastare una scelta di vita”. (Adnkronos)

Alessandra Menzani 16 aprile 2024 (Liberoquotidiano.it)

Amadeus a Nove. Come quando Berlusconi strappò Mike alla Rai Dopo settimane di indiscrezioni - i primi a parlarne sono stati i soli informatissimi giornalisti di Dagospia, chapeau - è arrivato l’annuncio dell’addio di Amadeus alla Rai. (Today.it)

I diretti interessati hanno smentito, e dopo l’addio di Amadeus alla Rai l’intenzione dei vertici di viale Mazzini – e del governo – sembrerebbe quella di evitare altri volti noti in uscita. Ma a leggere e ascoltare bene come gli ultimi due giornalisti dati con un piede sull’uscio abbiano chiarito la propria posizione, qualche dubbio rimane. (Open)

Indiscrezioni di stampa danno per imminente l'addio alla Rai anche di altri due volti importanti dell'azienda, Sigfrido Ranucci e Federica Sciarelli. (la Repubblica)

Immaginate un signore italiano sui cinquant’anni, completo blu e cravatta in tono sempre ben stretta al collo, eloquio da bocconiano - pratico e non troppo forbito - temprato dall’esperienza da top manager in diversi gruppi editoriali, fra Francia e Italia, abituato a ragionare su numeri, dati e, soprattutto, soldi. (Famiglia Cristiana)