Google, 220 milioni di multa dall’antitrust francese per abuso di posizione dominante

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

L’Autorità francese della concorrenza ha dichiarato di aver accettato gli impegni proposti da Google per facilitare i concorrenti sull’utilizzo dei suoi strumenti di pubblicità online.

Le pratiche utilizzate da Google «sono particolarmente gravi perché penalizzano i concorrenti di Google» in alcuni mercati e gli editori di siti e applicazioni mobili, afferma l’autorità della concorrenza

2' di lettura. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altri media

Il capo dell'Autorità francese per la Concorrenza, Isabelle da Silva, ha parlato di una sanzione «significativa», perché «è la prima al mondo» che si concentra sui processi algoritmici presenti nel business degli annunci online. (Ticinonline)

L'indagine ha rivelato come Google abbia utilizzato la sua posizione dominante sugli ad server per favorire i propri servizi rispetto sia agli ad server sia alle piattaforme SSP concorrenti Un editore in genere utilizza un solo ad server ma più piattaforme SSP per massimizzare i guadagni; ciò presuppone l'interoperabilità tra l'ad server e le molteplici piattaforme SSP. (HDblog)

La questione riguarda la pubblicazione di annunci pubblicitari on line da parte di soggetti terzi. L’Antitrust ha però accolto gli impegni della società per risolvere le problematiche che hanno portato alla sanzione. (Il Fatto Quotidiano)

L'azienda si è impegnata a modificare i suoi processi. Dopo meno di un mese dalla multa commissionata dall’antitrust italiana, Google dovrà pagare un’altra multa da 220 milioni di euro alla Francia. Come riferisce l’Associated press, la direttrice della filiale francese di Google, Maria Gomri, ha assicurato che i cambiamenti promessi dall’azienda californiana saranno su “scala mondiale” (Wired Italia)

La multa della Francia spinge Google a più miti consigli? L’Autorità per la Concorrenza e il Libero Mercato della Francia ha rifilato a Google una multa da 220 milioni di euro per abuso di posizione dominante nel mercato delle pubblicità online. (Computer Magazine)

Oggi come allora, Big G paga per la sua posizione dominante sul mercato della pubblicità online. Del resto, prima di arrivare a un vero deal, la strada è ancora molto lunga (il Giornale)