Alfa Romeo cambia il nome alla Milano. La nuova auto si chiama Junior

Nordest Economia ECONOMIA

La nuova Alfa Romeo Milano cambia nome dopo la polemica con il governo: la prima compatta sportiva del Biscione si chiamerà Junior. «Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova auto, Alfa Romeo decide di cambiare il nome da Milano a Junior, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione», ha spiegato Jean-Philippe Imparato, amministratore delegato del brand, che ha confermato la produzione a Cassino della nuova Stelvio nel 2025 e della nuova Giulia nel 2026, mentre nulla è stato ancora deciso sui modelli del 2027. (Nordest Economia)

Su altre fonti

LAZZATE – “Alfa Romeo cambia nome al suo modello: non più “Milano” ma “Junior”, a causa delle polemiche del Ministro Urso. Per me grave errore“. A parlare su questa vicenda di cui si parla molto in questi giorni sui media, è il sindaco di Lazzate, Andrea Monti, grande appassionato di motorismo. (Il Saronno)

Fanno discutere le linee e le forme della nuova Alfa Romeo Junior: il laterale è molto simile alle altre auto della piattaforma Cmp di Stellantis, mentre al frontale mancano elementi forti di richiamo alla tradizione del biscione (La Gazzetta dello Sport)

I prezzi? Da 29.900 euro e la ricca versione lancio Speciale è già ordinabile a partire da 31.900 euro. (AlVolante)

Supportare, a titolo gratuito, la Piccola Industria nella definizione delle proposte e delle iniziative per la crescita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese. È questa la finalità del Comitato Scientifico Consultivo del Gruppo Piccola Industria di Unione Industriali Napoli presieduto da Guido Bourelly, insediatosi ieri, martedì 16 aprile, a Palazzo Partanna. (Impresa Italiana)

Dopo la polemica col governo, che non ha apprezzato l’idea di chiamare come la città lombarda una macchina prodotta in Polonia, l’azienda ha deciso di cambiare nome in Junior. Ecco una carrellata di esempi (Sky Tg24 )

“La tutela del lavoro e della produzione non é un obiettivo del governo ma dell’Italia, del nostro Paese – ha aggiunto – Noi siamo assolutamente convinti che si possano produrre auto belle e appetibili sul mercato globale come da tradizione del nostro Paese così come 20 anni fa eravamo assolutamente convinti che l’Italia potesse produrre cibo, abbigliamento e arredamento e diventare luogo dell’eccellenza”. (Agenzia askanews)