La grande sete della Sicilia

la Repubblica INTERNO

In Sicilia non piove più. L’acqua negli invasi è molto inferiore al 50% della loro capacità e già ora è difficile immaginare come, senza un provvidenziale intervento meteorologico, sarà possibile garantire, nei prossimi mesi, l’acqua necessaria ai bisogni delle persone e delle attività produttive. La regione Sicilia ha chiesto lo stato di emergenza nazionale e a Palermo da ieri la pressione nelle… (la Repubblica)

Ne parlano anche altri media

Rischiano di saltare alcune teste alla Regione dopo la diffusione delle notizie sulle risorse necessarie alla Sicilia per affrontare la crisi idrica. (Giornale di Sicilia)

Perché “caldo e siccità sono effetto del cambiamento climatico in corso che colpisce tutta Europa. Sintetizzano gli addetti ai lavori: la situazione è critica, se non piove diventerà drammatica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La risposta che si dà al bar, in casi come questi, è: “Se non si è fatto niente, è perché nessuno ci poteva guadagnare qualcosa”. Perché la maledetta parola “emergenza”, perenne miserabile squillo di tromba in un Paese appisolato e imprevidente, deve echeggiare con petulante stupidità quando sappiamo tutti, e da quel dì, che non c’è, né è mai esistita, nessuna emergenza, né idrica, né sismica, agricola, industriale, sanitaria, sociale, politica, istituzionale: c’è solo un costante trascurare le cose in attesa che le cose si sfascino? (la Repubblica)

E il problema è stato quasi sempre affrontato con pochissima professionalità in un scenario politico con i protagonisti l’uno contro l’altro armati, più per spartire i benefici del potere piuttosto di risolvere una volta per tutte la questione idrica della provincia di Agrigento. (Sicilia ON Press)

I fondi servirebbero per gli interventi negli invasi, negli impianti per utilizzo di volumi morti con nuove interconnessioni e adduttori, al reperimento di nuove risorse idriche ad uso potabile (dissalatori fissi), per l’utilizzo di pozzi e sorgenti, per l’elaborazione di programmi di riduzione dei consumi, per le campagne di informazione e sensibilizzazione al risparmio idrico e per l’individuazione di risorse alternative come dissalatori mobili, navi con funzioni di dissalatori e autobotti. (BlogSicilia.it)

Noi di Tempostretto ne avevamo parlato da almeno 1 anno. Solo qualche mese fa avevamo spiegato perché la situazione rischiava di diventare allarmante, in caso del venir meno delle piogge invernali. A Palermo se ne rendono conto in gran ritardo, ed ora tutti i nodi vengono al pettine, con l’arrivo, imminente, della bella stagione, del caldo e degli incendi . (Tempo Stretto)