Mary Poppins vietata ai minori per «linguaggio discriminatorio»

Le frasi sotto accusa riguardano l’utilizzo del termine «ottentotti», pastori nomadi del Sud Africa, riferito agli spazzacamini Scatta il divieto ai minori per «Mary Poppins» in Inghilterra. La storia raccontata nel 1964 da Walt Disney della magica tata impersonata da Julie Andrews è stata riclassificata da «U», che sta per «universal» (per tutti) a «PG», per «parental guidance» (con la presenza di un adulto per un minore di 12 anni). (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

In particolare al termine ‘ottentotti’, di cui vi abbiamo spiegato etimologia e significato. La svolta arrivata in Gran Bretagna con la British Board of Film Classification – l'organizzazione britannica che si occupa della classificazione delle opere cinematografiche – che ha deciso di rivedere la categoria nella quale Mary Poppins è catalogata ha fatto storcere qualche naso. (Luce)

Mary Poppins non è più un film adatto a tutti. L’iconica pellicola diventa vietato ai minori perché considerato discriminatorio a causa di una parola. (etruriaoggi.it)

In Gran Bretagna il film “Mary Poppins” è passato da “film per tutti” a “film per minori di 12 anni solo se accompagnati da persona adulta“. Il motivo dell’inasprimento sarebbe l’uso, nella pellicola del 1964, di un “linguaggio discriminatorio” secondo il British Boards of Film Classification (Bbfc), del termine “ottentotti” riferito agli spazzacamini con la faccia sporca di fuliggine. (Nicola Porro)

Solo il migliore Billy Wilder, maestro indiscusso della commedia americana, sarebbe stato in grado di inventarsi uno sketch come quello andato in scena alla British Board of Film Classification, il Consiglio britannico per la classificazione dei film, che due giorni fa ha sentenziato su Mary Poppins: il grande classico Disney del 1964 non sarà più classificato “film per tutti” ma sotto la dicitura “bambini accompagnati”. (Liberoquotidiano.it)

Tocca ora a un altro grande classico della Disney la scomunica impartita questa volta dal Consiglio britannico per la classificazione dei film, che in ossequio alla “nuova sensibilità” ha deciso che la pellicola con Julie Andrews nei panni della strabiliante bambinaia sarà d’ora in poi classificata come “razzista” e andrà vista da bambine e bambini solo se in presenza di genitori. (L'HuffPost)

Che cosa è successo? Mary Poppins «contiene un linguaggio discriminatorio» e quindi si sconsiglia di far vedere ai bambini il film da soli. La colpa sarebbe di un termine considerato dispregiativo: «hottentots» («Ottentotti»). (Corriere del Ticino)