Le prospettive post voto. I leader Ue aprono alla destra: "Anche quella estrema". Purché sia filo Ucraina

Le prospettive post voto. I leader Ue aprono alla destra: Anche quella estrema. Purché sia filo Ucraina
QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

Castellani Due dichiarazioni in fila di Ursula von der Leyen e Charles Michel sullo stesso tema e con le medesime posizioni. È la presidente della Commissione, in Italia per la campagna elettorale del Ppe, a rompere gli indugi sulle alleanze con una dichiarazione implicita ma chiara. Von der Leyen ha asserito la necessità di un’ampia coalizione di forze pro-europee disposte a cooperare in uno dei momenti chiave della storia del Vecchio Continente. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

Riconfermare la fiducia a me significa riconoscere che c’è bisogno di continuità e di persone competenti che conoscono già pregi e difetti del nostro paese. Le liste sono state presentate, la campagna elettorale è nel vivo, mancano solo venti giorni alle elezioni. (La Città Flegrea)

Il “liberale” Charles Michel, la testa più lucida dell’Ue (ma solo perché l’altra è la von der Leyen), dice che per le alleanze post-voto “conta solo la sostanza”. Per dire in che mani siamo, noi dell’Impero del Bene intendo, ecco due notizie che fanno ben sperare nella terza guerra mondiale. (Il Fatto Quotidiano)

È la Parabola dei ciechi, il quadro dipinto nel 1568 da Brueghel il Vecchio, che oggi rappresenta meglio il momento che l’Europa sta attraversando: «Sono i ciechi che guidano i ciechi, e se un cieco guida un cieco, cadono tutti nella fossa» (Mt 15, 14; Lc 6,39). (il manifesto)

Messaggio per Meloni e Wilders: la destra sovranista non è più un problema (di A. Mauro)

È mentre 400 milioni di cittadini europei si avvicinano al voto per rinnovare l’Eurocamera che l’Europa sparisce. Persa tra l’ultima dichiarazione del generale Roberto Vannacci e dibattiti sugli pseudonimi comparsi nei manifesti elettorali dei candidati (da “Giorgia” a “Ultimo”). (L'Espresso)

La sovranità è stata tradizionalmente intesa come una forma di organizzazione del potere, esercitata all’interno di un territorio delimitato (lo Stato) da parte di una comunità politica chiaramente definita (la nazione) che n… (la Repubblica)

Il dado è tratto, tanto vale dirlo. "Se guardo la realtà di questi partiti definiti come estrema destra, la realtà è più bilanciata, con alcune personalità con cui possiamo cooperare perché condividono gli stessi obiettivi e hanno la stessa visione sui temi che riguardano il sostegno all'Ucraina e la difesa di una Ue più forte”. (L'HuffPost)