Soluzione di compromesso per Danone: Faber lascia le deleghe sarà solo presidente

la Repubblica ECONOMIA

Più moderata la posizione di altri epserti: 'La prospettiva dell'arrivo di un amministratore delegato esterno - precisano gli epserti di Jp Morgan - offre qualche speranza di cambiamento".

Nella divisione delle acque minerali durante la pandemia Danone ha perso un quinto dei suoi ricavi, dimezzato l'utile operativo, registrando una sottoperformance del 3% rispetto a Nestlé.

In proposito il mercato resta in attesa del piano strategico 'local first' in agenda per il 25 marzo, per capire come Danone ha intenzione di superare la crisi delle vendite dovuta al coronavirus

inisce in una soluzione di compromesso, che lascia l'amaro in bocca agli investitori, la battaglia dei fondi attivisti contro Danone. (la Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

In quell’occasione Faber aveva detto agli azionisti che avevano «buttato giù la statua di Milton Friedman», economista simbolo dell’ultraliberismo. Il suo Bluebell Capital, azionista di minoranza di Danone, ha chiesto in novembre che l’incarico di Ceo venisse sdoppiato in presidente e amministratore delegato e che Faber fosse escluso da entrambi. (La Stampa)

Faber resta presidente, ha la maggioranza del cda e sceglierà il suo successore. L’ultimo caso emblematico è quello della Danone, colosso dell’alimentare che nel 2020 ha visto contrarre ricavi e margini reddituali facendo scattare la richiesta di alcuni investitori di un cambio di strategia e di un nuovo top management. (Il Sole 24 ORE)