Perde i capelli quasi un quarto dei pazienti COVID dimessi dall’ospedale

Scienze Fanpage SALUTE

Al momento la certezza è che una percentuale significativa di pazienti COVID va incontro alla perdita di capelli, il cui meccanismo biologico alla base deve essere ancora pienamente compreso

In principio i partecipanti erano quasi 2.500, ma in 700 sono stati esclusi poiché ritenuti inidonei.

Non è chiaro se il coronavirus SARS-CoV-2 scateni una risposta autoimmune verso i follicoli piliferi, rendendoli incapaci di produrre capelli a tempo indeterminato. (Scienze Fanpage)

Su altri giornali

La comparsa di varianti virali durante una pandemia è un fenomeno prevedibile: i virus acquisiscono mutazioni quando si replicano e, di conseguenza, maggiore è la diffusione di un virus, maggiore sarà la probabilità che muti. (Corriere della Sera)

Per avere informazioni analoghe su tutto il Regno Unito dovremo ancora attendere. La mutazione che preoccupa maggiormente, perché associata in alcuni studi preliminari a una potenziale maggior virulenza e/o capacità di eludere le difese immunitarie, è la E484K, presente nella variante scozzese. (Open)

Quindi le ultime campagne vaccinali contro l’influenza e l’adesione maggiore hanno funzionato? «Consideriamo che i tamponi per l’influenza non venivano fatti alla popolazione generale, bensì esclusivamente agli ospedalizzati. (Open)

South Plainfield (USA) – È ufficialmente iniziata la seconda parte dello studio clinico FITE19, in corso per valutare la molecola sperimentale PTC299 nel trattamento dei pazienti con COVID-19. COVID-19, iniziata la seconda parte dello studio clinico su PTC299. (Osservatorio Malattie Rare)