L'Amap su Casteldaccia: il lavoro doveva essere svolto in superficie, occorreva portare al livello i tombini e poi spurgarli

Giornale di Sicilia INTERNO

Uno dei cinque morti nella strage del lavoro a Casteldaccia non faceva parte della Quadrifoglio Group. Giuseppe La Barbara era in capo all’Amap, che lo aveva preso da un’agenzia interinale. Tecnicamente era un «accertatore». Cioè doveva verificare se fossero a posto transenne, segnaletica, segnali stradali ed evitare - ironia della sorte - incidenti. Quindi lui era proprio quello che, in questa storia, era fuori dal mazzo, quello che non c’entrava con l’intervento di spurgo che si doveva effettuare. (Giornale di Sicilia)

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PARTINICO — «Pretendiamo giustizia, non deve accadere mai più. Nostro padre non era uno sprovveduto, aveva lavorato nei vigili del fuoco: è morto da eroe per aiutare gli altri». I figli di Ignazio Giordano, uno dei cinque operai asfissiati a Casteldaccia, vogliono sapere la verità sulla fine del padre che nel centro del Palermitano tutti definiscono «un gran lavoratore». (La Repubblica)

PALERMO – Sono ancora gravissime le condizioni di Domenico Viola, 62 anni, dipendente della Quadrifoglio Group, coinvolto nell’incidente sul lavoro che lunedì scorso è costato la vita a 5 operai. È ricoverato al Policlinico di Palermo. (Livesicilia.it)

È quello il numero di ispettori del lavoro ritenuto congruo dalla Regione siciliana, che grazie allo Statuto speciale ne ha la diretta responsabilità. Sono 49, dovrebbero essere 280. (Il Fatto Quotidiano)

I corpi verrano portati domani mattina al Policlinico di Palermo. Slittano a domani le autopsie sui corpi di Epifanio Alsazia, titolare della Quadrifoglio Group, Giuseppe La Barbera, Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri, Ignazio Giordano, gli operai morti nell’ennesima strage sul lavoro che l’altro ieri, 6 maggio, si è verificata all’interno della rete fognaria a Casteldaccia (Giornale di Sicilia)

Il sindacato chiede risposte urgenti al ministro del Lavoro e alla Regione (Livesicilia.it)

Visto che siamo all’inizio della stagione estiva, i disservizi non riguardano soltanto i pendolari ma anche i turisti che intendono muoversi in treno. “Comprendiamo la necessità di effettuare i lavori da tempo programmati nella tratta ferroviaria tra Spoleto e Terni, ma riteniamo assolutamente censurabile la mancata previsione da parte della Regione e di Trenitalia di alternative adeguate per chi abitualmente si sposta in treno per motivi di lavoro, studio, famiglia o salute. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)