Guerra del petrolio, Riad sfida Mosca: “Abbiamo i costi di estrazione più bassi, vinciamo noi”

La Stampa ECONOMIA

La domanda è prevista in calo di 25 milioni di barili nel secondo trimestre, un quarto dei consumi mondiali.

Il rifiuto di Mosca di partecipare ai tagli alla riunione dell’Opec del 4 marzo ha scatenato una guerra dei prezzi con l’Arabia Saudita, ancora in corso.

Con il calo della domanda si stanno anche esaurendo le capacità mondiali di stoccaggio, pari a 700 milioni di barili.

Il barile saudita costa appena 3 dollari. (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Gli Official Selling Prices (Osp) per maggio erano attesi domenica 5 aprile, ma Saudi Aramco ha scelto di aspettare qualche giorno in più. I sauditi intanto hanno rinviato l’aggiornamento dei prezzi del greggio. (Il Sole 24 ORE)

“Ciò ha aiutato il prezzo a rimbalzare a 27,5 ma la situazione rimane fortemente volatile poiché l’accordo non risolverebbe sicuramente tutti i problemi del barile”. Il Wti (riferimento Usa) e il Brent (riferimento europeo) si muovono rispettivamente in calo di quasi il 3% rispettivamente a 27,5 dollari al barile e a 33,10 dollari. (Finanzaonline.com)

E non aiuta il fatto che gli Usa non siano intenzionati a partecipare, al momento, allo sforzo di contenimento dell'offerta. "E' infatti molto più complicato di quanto sembri proporre forti tagli di produzione che vengano rispettati da tutti i maggiori produttori. (Milano Finanza)