Rinuncia alle cure, in Toscana grande sforzo organizzativo per contenere il fenomeno

RIFday SALUTE

Hanno rinunciato a visite e accertamenti sanitari per problemi economici, di lista di attesa o difficoltà di accesso. Si tratta di un dato superiore a quelli del 2022 e del 2019 – prima e dopo la pandemia dunque – che cresce con l’aumentare dell’età e registra un picco tra i 55 e i 59 anni. Il fenomeno riguarda tutte le Regioni italiane, tanto che l’adeguata gestione della relazione fra domanda e offerta di servizi sanitari rappresenta ormai una delle principali sfide che le Regioni si trovano ad affrontare per garantire accesso alle cure e assistenza ai cittadini. (RIFday)

Su altre fonti

L’assessore alla salute, Kristian Gianfreda, porta alla luce una questione non certo nuova, approfitta però del sempre più probabile appuntamento con le “urne regionali” per chiedere al centro sinistra una “cosina” semplice: prima del balletto dedicato ai candidati, affrontiamo questi problemi nel confronto con la popolazione. (Corriere Romagna)

Leggendo il numero più in dettaglio, si ricava che è raddoppiato il numero di chi ha rinunciato alle visite per problemi di lista di attesa (da 2,8% nel 2019 a 4,5% nel 2023); stabile la rinuncia per motivi economici (da 4,3% nel 2019 a 4,2% nel 2023), ma comunque in aumento rispetto al 2022: +1,3 punti percentuali in un solo anno. (RIFday)

Il quadro emerge dal capitolo dedicato alla sanità all’interno del rapporto Bes (Benessere equo e sostenibile) relativo all’anno 2023, diffuso pochi giorni fa dall’Istat. (Cuneodice.it)

“La manifestazione nazionale indetta a Roma il 20 Aprile dalla CGIL, unitamente alla UIL, vedrà tra le tematiche trattate la “sanità pubblica”. Un comparto sempre più in affanno, a scapito dei cittadini. (Livesicilia.it)

Nel 2022 la percentuale di famiglie piemontesi che ha rinunciato alle prestazioni sanitarie è stata pari al 9,6% contro una media italiana che si è fermata al 7%. (Corriere della Sera)

ANCONA Nel 2023 quasi 4,5 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi pur avendone bisogno, soprattutto a causa delle liste d’attesa andate fuori controllo. A scattare l’allarmante fotografia è l’Istat, che nel rapporto Bes presentato negli scorsi giorni, sottolinea come in Italia «circa 4,5 milioni di cittadini abbiano dovuto rinunciare a visite o accertamenti per problemi economici, di lista di attesa o difficoltà di accesso». (corriereadriatico.it)