“L’Armo Cantarana sparita dal piano del Recovery fund”

La Stampa ECONOMIA

Con Piemonte e Liguria che insieme alle Camere di Commercio di Cuneo e Imperia avevano fatto il punto sull’incompiuta attesa da mezzo secolo.

È sparita dal radar del Recovery fund italiano appena promosso a pieni voti dall’Unione Europea: non ve ne è traccia.

Il suo destino si gioca ora tra ministero e Anas, che se ne stanno occupando

E non rientra neanche tra le opere che avranno bisogno del commissariamento, perché da sole non ce la fanno a vedere la luce. (La Stampa)

Su altri media

economia. (TG La7)

Intanto, si conosce già qual è il punto debole del programma presentato dall’Italia: il costo per la realizzazione del Pnrr, che ha ottenuto il voto “B”. Il piano, si legge nella pagella di Bruxelles, «contribuisce ad affrontare in modo soddisfacente» le raccomandazioni specifiche della Ue. (Open)

Oltre al RFF, il Governo ha allocato ulteriori 30 miliardi (1,5% del Pil) attraverso uno scostamento di bilancio addizionale (per il finanziamento di progetti più complessi il cui completamento è previsto dopo il 2026). (Wall Street Italia)

Il premier. Lo dice la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen in conferenza stampa a Cinecittà con Mario Draghi (Il Giorno)

Il PNRR italiano vale 222,1 miliardi: 191,5 miliardi di euro di risorse europee e 30,6 miliardi aggiuntivi confluiti in un Fondo Complementare nazionale. Conto alla rovescia per il disco verde definitivo del Recovery Plan italiano da parte della Commissione UE: la procedura richiede l’approvazione di tutte le parti in forma scritta, un iter veloce che dovrebbe concludersi entro 24 ore. (PMI.it)

Su un totale di oltre 800 miliardi, all’Italia ne spetteranno oltre 200, di cui 127 di prestiti e oltre 80 di sovvenzioni a fondo perduto, dunque, da non restituire. Ovviamente, il tutto a tassi di interesse particolarmente contenuti, nello specifico 0,06% in quanto i bond della Commissione sono garantiti da tutti i Paesi membri”. (QuiFinanza)