Messaggio di Ilaria Salis al concerto del 1° maggio a Taranto: “Spero finisca presto questo incubo”

– “Spero che presto finisca questo incubo”. È il messaggio di Ilaria Salis al Concerto Uno Maggio Taranto: l’attivista antifascista detenuta in Ungheria lo ha fato recapitare agli organizzatori dell’evento pugliese, alternativo al Concertone di Roma. “Ringrazio tutti i compagni del Primo Maggio di Taranto. La vostra solidarietà e il vostro supporto mi sono di grande aiuto per affrontare la situazione in cui mi trovo”, continua il messaggio della 39enne. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altri giornali

Il mese di maggio è cominciato all’insegna del tempo instabile e inaffidabile a causa di una forte perturbazione atlantica che ha determinato nelle ultime ore tante piogge, anche forti temporali. Non sono mancati i disagi specie sulle regioni tirreniche e al Nord, dove i temporali hanno causato locali allagamenti, anche grandinate con chicchi di medie dimensioni. (Meteo Italia)

Lavoro sottopagato, lavoro precario, lavoro nero. Ad un certo punto quando la giornalista Valentina Petrini ha chiesto dal palco del concerto dell’Uno Maggio di Taranto chi avesse quel tipo di lavoro (non lavoro), le braccia che si sono alzate sono state tante, troppe. (Corriere di Taranto)

E per noi vale 'Daspo a vita per chi ci inquina'". Lo ha detto Simona Fersini, presidente del Comitato dei cittadini e lavoratori liberi e pensanti mostrando sul palco del concerto del primo maggio a Taranto lo striscione multato. (Il Messaggero Veneto)

Mentre al Circo Massimo si tiene il concertone organizzato da CGIL CISL e UIL a Taranto va in scena il Concertone organizzato da Diodato, Michele Riondino e Roy Paci, condotto da Valentina Petrini, Andrea Rivera, Martina Martorano e Serena Tarabinie che vedrà esibirsi, tra gli altri, Brunori Sas, Serena Brancale, Cristiano Cosa, Valerio Lundini e I VazzaNikki, Mannarino, Marlene Kuntz e Francesca Michielin. (Fanpage.it)

Un comizio fatto a distanza dalla stessa Salis per voce del (Secolo d'Italia)

(Adnkronos) – “A vent’anni provo ad entrare in una scuola di recitazione e alla fine del provino sento qualcuno che dal buio dalla platea mi dice ‘ma dove vuoi andare con quella voce assurda!’. È come se mi avessero sparato: torno a casa e crollo in depressione. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)