Allarme della Cina per una polmonite ignota in Kazakistan

AGI - Agenzia Italia SALUTE

Nella nota, il ministero della Sanità di Nursultan afferma di continuare le ricerche sui casi di polmonite recentemente occorsi nel Paese, negando che si tratti di una patologia nuova o sconosciuta.

"Il tasso di mortalità" di questa malattia, ha avvertito l'ambasciata cinese, "è molto più alto di quello del nuovo coronavirus.

otta e risposta tra Cina e Kazakistan dopo l'allarme lanciato dall'ambasciata cinese nel Paese centro-asiatico di un "significativo aumento" di casi di polmonite sconosciuta definita più letale del Covid-19 in tre città del Paese. (AGI - Agenzia Italia)

Su altri media

Secondo la Johns Hopkins University nel Paese si contano ad oggi 54.747 casi, inclusi 264 morti. Secondo l’agenzia di stampa del Kazakistan, Kazinform, il numero di casi nella capitale Nursultan è più che raddoppiato a giugno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. (Cagliaripad)

Secondo Nursultan — così ora si chiama anche la capitale Astana, ribattezza in onore dell’ex presidente — si tratterebbe di casi di Covid-19 non diagnosticati. Una nuova polmonite dunque sarebbe un’ulteriore sciagura per tutta la regione, soprattutto se non controllata. (Corriere della Sera)

La comunicazione dell’ambasciata cinese. L’agenzia di stampa del Kazakistan, Kazinform, il numero dei casi di polmonite nella capitale Nursultan è più che raddoppiato rispetto al 2019. (Sky Tg24 )

Secondo l’agenzia di stampa del Kazakistan, Kazinform, il numero di casi nella capitale Nursultan è più che raddoppiato a giugno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. In alcune aree del Paese, prosegue la nota, le autorità segnalano centinaia di nuovi casi al giorno. (la voce d'italia)

L'ambasciata cinese a Nur-Sultan ha messo in guardia i propri connazionali per una "polmonite sconosciuta" che ha colpito il Kazakistan da metà giugno potenzialmente più pericolosa del coronavirus. (ROMA on line)

Sono casi di Covid non diagnosticati, dei falsi negativi. Lo ha dichiarato Michael Ryan, direttore esecutivo del programma delle emergenze sanitarie dell'Oms. (Il Messaggero)