Le barriere coralline rischiano il peggiore sbiancamento globale della storia

METEO.IT ESTERI

Le barriere coralline diventano sempre più bianche e purtroppo non è per niente un bello spettacolo per il nostro pianeta. Lo sbiancamento a livello globale sta raggiungendo infatti livelli record, mai registrati nella storia, come rivelano due studi appena pubblicati. Coinvolti 53 Stati del mondo Più del 54% delle barriere coralline del mondo, in 53 Paesi diversi, sono state coinvolte dal fenomeno nello scorso anno. (METEO.IT)

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L’allarme arriva dagli esperti del ‘Macquarie Island Marine Park’, l’enorme parco marino dell’Australia. È la quinta volta in otto anni, ma quello registrato ora è il peggiore evento di sbiancamento mai registrato nella storia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Lo sbiancamento globale dei coralli minaccia i mezzi di sussistenza e la sicurezza delle comunità costiere, mettendo a repentaglio la salute degli oceani. L'associazione ricorda come l'evento globale di sbiancamento dei coralli, annunciato questa settimana dalla National Oceanic and Atmospheric Administration, avrà gravi conseguenze negative per le comunità costiere e la salute degli oceani. (Corriere della Sera)

Secondo gli scienziati, la percentuale di aree della barriera corallina che soffrono di stress da calore a livello di sbiancamento sta aumentando di circa l’1% a settimana, per quello che potrebbe essere il peggiore sbiancamento di massa mai registrato a livello planetario. (Icona Clima)

Stress da calore: le barriere coralline diventano bianche

Le barriere coralline diventano sempre più bianche. Lo hanno gli scienziati americani del Coral Reef Watch della National Oceanic and Atmospheric Administration, che attribuiscono il fenomeno al riscaldamento globale. (Donna Moderna)

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Gli scienziati la chiamano già "la crisi globale dei coralli", e l'allarme lanciato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), l'ente americano che vigila sullo stato di salute degli oceani, in queste ore sta facendo il giro del mondo, sollevando la preoccupazione di biologi e climatologi. (Avvenire)