Bar Sicilia, Dario Cartabellotta e la Sicilia in zona rossa di siccità: “Serve una forte cultura del risparmio idrico” CLICCA PER IL VIDEO

ilSicilia.it INTERNO

Puntata 275 domenica 7 Aprile 2024 Per fortuna non è ancora “Il deserto dei Tartari” la diga Rosamarina di Caccamo. La siccità non l’ha resa un avamposto immaginario di solitudine, ma può essere ancora un bacino di soluzioni per l’Isola in zona rossa di siccità. Un verdetto durissimo quello che i siciliani dovranno affrontare nei prossimi mesi alle prese con l’ipotesi sempre più vicina di razionamento dell’acqua. (ilSicilia.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

E il problema è stato quasi sempre affrontato con pochissima professionalità in un scenario politico con i protagonisti l’uno contro l’altro armati, più per spartire i benefici del potere piuttosto di risolvere una volta per tutte la questione idrica della provincia di Agrigento. (Sicilia ON Press)

Chi lo conosce racconta di un presidente della Regione furioso, perché è stata da lui considerata sproporzionata e per nulla adatta a contrastare gli effetti della siccità, la relazione allegata alla richiesta di stato di emergenza nazionale, inviata da Palazzo d’Orleans al governo Meloni. (Giornale di Sicilia)

Sintetizzano gli addetti ai lavori: la situazione è critica, se non piove diventerà drammatica. – Siccità: la Regione Sicilia chiede al governo Meloni le navi cisterna e fa i conti (salatissimi). (QUOTIDIANO NAZIONALE)

I fondi servirebbero per gli interventi negli invasi, negli impianti per utilizzo di volumi morti con nuove interconnessioni e adduttori, al reperimento di nuove risorse idriche ad uso potabile (dissalatori fissi), per l’utilizzo di pozzi e sorgenti, per l’elaborazione di programmi di riduzione dei consumi, per le campagne di informazione e sensibilizzazione al risparmio idrico e per l’individuazione di risorse alternative come dissalatori mobili, navi con funzioni di dissalatori e autobotti. (BlogSicilia.it)

Perché la maledetta parola “emergenza”, perenne miserabile squillo di tromba in un Paese appisolato e imprevidente, deve echeggiare con petulante stupidità quando sappiamo tutti, e da quel dì, che non c’è, né è mai esistita, nessuna emergenza, né idrica, né sismica, agricola, industriale, sanitaria, sociale, politica, istituzionale: c’è solo un costante trascurare le cose in attesa che le cose si sfascino? Si legge che nella Sicilia assetata ci sono tre grandi dissalatori dismessi da vent’anni. (la Repubblica)

Noi di Tempostretto ne avevamo parlato da almeno 1 anno. Solo qualche mese fa avevamo spiegato perché la situazione rischiava di diventare allarmante, in caso del venir meno delle piogge invernali. A Palermo se ne rendono conto in gran ritardo, ed ora tutti i nodi vengono al pettine, con l’arrivo, imminente, della bella stagione, del caldo e degli incendi . (Tempo Stretto)