Tumore alla prostata, dal meccanismo dell'intestino via alle nuove terapie: la ricerca dell'Università di Padova

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Il Mattino SALUTE

Novità per il tumore alla prostata.

«La nostra scoperta - dice Alimonti - apre quindi la possibilità a strategie terapeutiche, che grazie alla manipolazione del microbioma, potrebbero annullare lo sviluppo di specie batteriche produttrici di androgeni.

Il cancro alla prostata è il tumore maligno più frequente nell'uomo e la sua incidenza sta aumentando.

Stiamo già cercando partner industriali che siano disposti a darci una mano per verificare se questo sogno sia realizzabile»

«Queste specie batteriche - spiega Alimonti - sono in grado di produrre androgeni partendo da alcuni precursori metabolici. (Il Mattino)

La notizia riportata su altri giornali

Per questa ragione nei casi che richiedono un trattamento che consiste in farmaci che bloccano la produzione di androgeni. Il contesto. Il cancro alla prostata è il tumore maligno più frequente nell’uomo e la sua incidenza sta aumentando. (Corriere del Ticino)

Grazie ad analisi molto complesse, i ricercatori sono stati in grado di identificare sia di batteri che favoriscono la resistenza farmacologica sia batteri che la contrastano , creando quindi le condizioni per una prognosi migliore o peggiore. (AboutPharma)

Il gruppo ha identificato un nuovo meccanismo coinvolto nel rendere il cancro alla prostata resistente alla terapia anti-androgena e legato al microbioma intestinale. "La nostra scoperta - dice Alimonti - apre quindi la possibilità a strategie terapeutiche, che grazie alla manipolazione del microbioma, potrebbero annullare lo sviluppo di specie batteriche produttrici di androgeni. (Giornale di Sicilia)

Il gruppo ha identificato un nuovo meccanismo coinvolto nel rendere il cancro alla prostata resistente alla terapia anti-androgena e legato al microbioma intestinale. "La nostra scoperta - dice Alimonti - apre quindi la possibilità a strategie terapeutiche, che grazie alla manipolazione del microbioma, potrebbero annullare lo sviluppo di specie batteriche produttrici di androgeni. (Alto Adige)

Lo stesso gruppo di istituti, che ha portato avanti le ricerche sfociate in questo articolo di Science, sta già intraprendendo ulteriori studi per chiarire ulteriormente questa complessa materia «La nostra scoperta apre quindi la possibilità a strategie terapeutiche, che grazie alla manipolazione del microbioma, potrebbero annullare lo sviluppo di specie batteriche produttrici di androgeni», aggiunge il Prof. (PadovaOggi)

«Abbiamo dimostrato che, negli animali, una terapia antibiotica che elimina questi batteri “cattivi” aiuta la terapia di deprivazione degli androgeni. «Abbiamo preso dei campioni fecali da settanta pazienti sottoposti alla terapia e abbiamo scoperto che chi ha tre batteri “cattivi” non risponde alla terapia, mentre chi ha tre batteri “buoni” risponde meglio alla terapia. (laRegione)