Quella vicinanza sospetta tra lo stand di Codogno e quello di Wuhan in fiera

ilGiornale.it ESTERI

Potrebbe esserci un collegamento tra Wuhan e Codogno, i due principali focolai dei coronavirus in Cina e in Italia.

Nel padiglione B, infatti, spiega l'articolo, mostrando le posizioni sulla mappa dell'evento, c'erano 60 stand.

E nel 2020, secondo quanto riporta Selvaggia Lucarelli in un articolo su Tpi, gli espositori di due ditte di Wuhan e di Codogno erano nello stesso spazio.

E, a poca distanza, c'era Pomati Group srl. (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Nello stesso padiglione dove era presente l’azienda della provincia cinese di Hubei anche la “Cesarin Spa” del veronese e diverse altre del Nord (Torino, Varese, Milano, Schio, Legnano), ma anche del Sud. (RiminiToday)

In particolare, l’esperto ha dichiarato che: “Ormai abbiamo accertato che in Italia ci sono stati due ingressi del coronavirus, uno cinese ed uno tedesco. (SpazioMilan)

Interpellata da ‘Tpi’, un’impiegata dell’azienda di Codogno ha dichiarato: “A quella fiera siamo stati in tanti qui di dell’azienda di Codogno, almeno una decina di persone. La città di Wuhan è stata chiusa il 23 gennaio, mentre il Sigep è iniziato il 18 gennaio. (Virgilio Notizie)

Insomma, nello stesso padiglione si sono ritrovate aziende delle città più colpite dal coronavirus: Wuhan, Crema, Codogno, San Marino, Treviso. "Lo stand di Wuhan e quello di Codogno erano nello stesso padiglione". (Liberoquotidiano.it)

Come riportato da diversi quotidiani questa fiera, ospiteva infatti diversi padiglioni e tra questi anche i cinesi del Wuhan Huiyou Wood Products Co., Ltd, un’azienda che produce oggetti biodegradabili come cucchiaini e vassoi. (Tutto Napoli)

Il paziente zero si è registrato a Codogno quattro settimane dopo. Lorenzo Cagnoni non l’ha accolta per niente bene la ricostruzione di Selvaggia Lucarelli sul coronavirus al sapore di gelato. (Rimini 2.0)