Un film che evoca il ritorno alle armi

LOCARNO - Nella scena finale, girata tra gli edifici in rovina del centro storico de L'Aquila, il commento del regista in voce off si spinge a evocare un "ritorno alle armi" per risolvere i problemi dell'Italia di oggi: parliamo di "Sangue" di Pippo Delbono, ... (Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altri media

L'unico modo per superare il dolore è decidere di affrontarlo. Ne è convinto Frédéric Maire, ex direttore del Festival del Film, secondo cui il cinema, e con lui l'arte in generale, può aiutare a compiere questo importante passo. (Ticino News)

Fra l'altro sono contrario all'ergastolo e penso che qualsiasi delitto, anche il più feroce, debba meritare una pena che non chiuda a nessuno la possibilità di un ravvedimento e la ... (Avanti!)

Le cronache e lo spettacolo spalancano il proscenio ai vecchi protagonisti degli anni di piombo, in spregio ai sentimenti e al dolore dei parenti delle vittime dei loro atti criminali. Non è la prima volta, e purtroppo non sarà neppure l'ultima. (Firenze Post)

"Risulta che la tv pubblica abbia preso parte a tale produzione con un ... Ci auguriamo davvero di no", dice Fabrizio Cicchitto. (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

L'Italia al Festival di Locarno è stata rappresentata dal film «Sangue» di Pippo Delbono, in cui Giovanni Senzani, brigatista non pentito, dice enormità sull'esecuzione del «traditore» Roberto Peci, assassinato per punire il fratello Patrizio (pentitosi). (il Giornale)

Nel lungometraggio di Delbono recita il brigatista che assassinò Roberto Peci. Vittime del terrorismo e politici insorgono. (Corriere della Sera)