Se anche Mary Poppins è vittima del politically correct

Non c’è limite agli eccessi del “politicamente corretto”, pensiero che negli ultimi anni spinge, rispondendo a un bisogno di un linguaggio rispettoso delle minoranze e di chi sino ad ora si è sentito discriminato, a boicottare tutto ciò che è ritenuto non inclusivo. In nome di queste ondate di indignazione spesso si esagera senza fare lo sforzo di decifrare le evidenti storture della lingua contestualizzandole nel periodo storico in cui venivano usate. (Famiglia Cristiana)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Termine, spiega l’organizzazione britannica, usato un tempo dagli europei bianchi per i popoli nomadi dell’Africa meridionale. (Nicola Porro)

La storia della cinematografia è segnata da pietre miliari che hanno rappresentato uno spartiacque o una innovazione rispetto all’industria -soprattutto quello hollywoodiana- riuscendo ad influenzarla. (etruriaoggi.it)

La svolta arrivata in Gran Bretagna con la British Board of Film Classification – l'organizzazione britannica che si occupa della classificazione delle opere cinematografiche – che ha deciso di rivedere la categoria nella quale Mary Poppins è catalogata ha fatto storcere qualche naso. (Luce)

Tocca ora a un altro grande classico della Disney la scomunica impartita questa volta dal Consiglio britannico per la classificazione dei film, che in ossequio alla “nuova sensibilità” ha deciso che la pellicola con Julie Andrews nei panni della strabiliante bambinaia sarà d’ora in poi classificata come “razzista” e andrà vista da bambine e bambini solo se in presenza di genitori. (L'HuffPost)

Questa è la tesi del BBFC. Che cosa è successo? Mary Poppins «contiene un linguaggio discriminatorio» e quindi si sconsiglia di far vedere ai bambini il film da soli. (Corriere del Ticino)

Solo il migliore Billy Wilder, maestro indiscusso della commedia americana, sarebbe stato in grado di inventarsi uno sketch come quello andato in scena alla British Board of Film Classification, il Consiglio britannico per la classificazione dei film, che due giorni fa ha sentenziato su Mary Poppins: il grande classico Disney del 1964 non sarà più classificato “film per tutti” ma sotto la dicitura “bambini accompagnati”. (Liberoquotidiano.it)