Il silenziatore su guai e gaffe di ministri e familiari. I diktat meloniani sui tg Rai

la Repubblica INTERNO

ROMA — All’indomani dello sciopero che ha spaccato le redazioni dei telegiornali Rai, a Saxa Rubra non si parla d’altro. Del diktat partito dal settimo piano di Viale Mazzini per far fallire la protesta sindacale. Nessuno, alla vigilia, avrebbe scommesso un euro sulla messa in onda dei due Tg principali, ancorché in formato ridotto. Né che i direttori si sarebbero dati così tanto da fare per sabo… (la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

"Quando arrivarono i comunisti la Rai venne parlamentarizzata, la Dc aveva l'1, i socialisti il 2, i comunisti il 3. Sono arrivati per imporre una visione del mondo". (L'HuffPost)

Oggi in RAI non si parla d’altro e probabilmente sarà così ancora a lungo, perché è una svolta storica che non ha precedenti. Lo sciopero dei giornalisti RAI indetto ieri da USIGRAI è stato un flop. (StrettoWeb)

Il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone, nel suo "Occhio al caffè - Rassegna politicamente scorrettissima", usa l'ironia per registrare quanto accaduto lunedì: "La metà dei dipendenti Rai ha lavorato, Tg 1 e Tg 2 sono andati regolarmente in onda. (Liberoquotidiano.it)

Il declino della Rai sta assumendo tinte mostruose e grottesche, nello stesso tempo. (il manifesto)

Roma, 7 mag – Basterebbe ragionare un minimo: ma che sistema opprimente è uno in cui tutta la stampa rimbalza in modo praticamente unanime uno stesso e identico messaggio? Non ci vuole neanche un genio per capirlo, sarebbe sufficiente semplicemente fare le dovute addizioni e unire i puntini. (Il Primato Nazionale)

“Grazie al supporto dell’equipe del Prof. Alfredo Rossi, responsabile dell’ambulatorio di tricologia del Policlinico Umberto I, Laura sta vivendo una rinascita, per via di un innovativo trattamento proveniente dagli Stati Uniti e applicato dai nostri medici. (Frosinone News)