Italia, fiducia imprese a minimo storico

Il Messaggero ECONOMIA

Si registra un calo contenuto delle aspettative sulle vendite, dopo la caduta subita lo scorso marzo.

Nella manifattura, l'indice di fiducia registra una flessione relativamente più contenuta, passando da 87,2 a 71,2, mantenendosi comunque su livelli storicamente bassi.Per quanto attiene alle componenti dell'indice di fiducia, nell'peggiorano, rispetto a marzo 2020, i giudizi sugli ordini mentre le scorte di prodotti finiti sono giudicate in accumulo; le attese di produzione subiscono un'ulteriore diminuzione. (Il Messaggero)

Su altri giornali

Un’indagine dell’Istat, nata dalla necessità di disporre con urgenza studi epidemiologici e statistiche sullo stato immunitario della popolazione, che si effettua con un semplice prelievo di sangue, anche a domicilio, eseguito dai volontari della Croce Rossa. (Maria Luisa Saponara)

Su mese la variazione è nulla come il precedente. L'indice armonizzato, una misura utilizzata dalla BCE, ha segnato una variazione tendenziale pari alo 0,2% dallo 0,4% precedente. (Il Messaggero)

Nella manifattura, l’indice di fiducia registra una flessione relativamente più contenuta, passando da 87,2 a 71,2, mantenendosi comunque su livelli storicamente bassi. E’ la fotografia scattata dall’Istat che sottolinea come le imprese, si rilevano livelli bassi di fiducia soprattutto nei servizi di mercato mentre la manifattura evidenzia una maggiore tenuta. (QuiFinanza)

Lo rileva l'Istat che stima che l'indice destagionalizzato del fatturato dei servizi diminuisca del 6,2% rispetto al trimestre precedente e che l'indice generale grezzo registri una diminuzione, in termini tendenziali, del 7,2%. (Rai News)

«La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la portata eccezionale della diminuzione del Pil nel primo trimestre con flessioni mai registrate dal primo trimestre del 1995 (inizio delle serie storiche, ndr)», commentano dall’Istat. (Open)

“L’impatto del lockdown, in base d’anno, avrebbe riguardato circa 385 mila occupati, di cui quasi 46 mila non regolari (il 2,2% dell’occupazione totale). (LiberoQuotidiano.it)