Bimba precipitata a Torino, fermato il compagno della madre: è accusato di omicidio volontario

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Subito dopo la tragedia sul posto erano giunti gli agenti della Questura, insieme alla Squadra Mobile di Torino, che hanno interrogato i genitori.

Azhar Mohssine, 32 anni, compagno della madre della bambina è stato fermato dagli investigatori dopo essere stato interrogato e aver fornito, tra le lacrime, la sua ricostruzione dell’accaduto.

Il compagno della madre era in evidente stato di ubriachezza. (Open)

La notizia riportata su altre testate

Secondo le prime ricostruzioni, la donna e il suo compagno, che non è il papà della bambina, non erano nella stessa casa al momento della caduta della piccola. È morta all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino la bambina di tre anni, di nome Fatima, che nella serata del 13 gennaio è precipitata dal quarto piano di un palazzo di via Milano. (Il Fatto Quotidiano)

Il legale: "Provato per l'accaduto". Mohssine ha spiegato che non aveva bevuto più del solito e di essersi agitato solo una volta vista la piccola per terra sul cortile. A difenderlo l’avvocato Alessandro Sena: “Il mio assistito è molto provato per quanto accaduto, ha saputo della morte della piccola quando è arrivato in Procura e ha pianto a lungo, così come ha pianto durante l’interrogatorio”. (TorinOggi.it)

Ma la bambina non ha retto alle conseguenze del volo di circa 12 metri, giù dal quarto piano e stamattina è deceduta. Ad allertare i soccorsi, nella serata di ieri, una donna che abita nello stesso palazzo. (LaPresse)

C. italiana, 41 anni, della piccola, il cui appartamento è al quarto. L’uomo abita al quinto piano della palazzina ed è il compagno della madre, L. (RagusaNews)

La bambina era stata portata in condizioni gravissime all’Ospedale Regina Margherita di Torino dopo la caduta. Gli investigatori sono già al lavoro per cercare di fare chiarezza al più presto su un caso indelebilmente drammatico e amaro (Torino Top News)

L’uomo abita al quinto piano della palazzina ed è il compagno della madre della piccola, il cui appartamento è al quarto. “Mi sento in colpa per quanto è successo: non sono stato attento”, ha riferito ai pubblici ministeri, dopo essere scoppiato in lacrime Azar Mohssine. (La Provincia di Biella)