Apertura frontiere extra UE: come funzionerà in Italia

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Una scelta dettata dal timore di una nuova ondata di contagi importati da quelle Nazioni in cui il virus non sembra voler rallentare.

editato in: da. A partire dal giorno 1 luglio 2020 l’Unione Europea riaprirà le sue frontiere esterne a 15 paesi terzi.

Come detto in precedenza l’elenco dei Paesi che avranno accesso all’UE sarà rivisto ogni due settimane.

È stata questa la decisione presa a Bruxelles, ma che, tuttavia, potrà essere rivista ogni due settimane in base all’andamento dell’epidemia che ha caratterizzato il corrente anno. (SiViaggia)

La notizia riportata su altre testate

Coronavirus: l’Europa riapre a 15 nazioni, ma l’Italia frena. Resta il pericolo che cittadini di queste 15 nazioni entrino in un altro Paese europeo e poi arrivino in Italia grazie alla libera circolazione intra-Ue. (Positanonews)

Con una significativa quota di fondi strutturali europei (Fesr, Fondo europeo di sviluppo regionale e Fse, Fondo sociale europeo). Giuseppe Provenzano appare determinato a non sprecare i fondi strutturali dell’Unione europea e a riprogrammare gli interventi cofinanziati. (Corriere della Sera)

La questione coronavirus sta ancora tenendo banco e se per i paesi Ue i confini sono stati riaperti c’è ancora molta incertezza per quelli extra Ue. Guardando a questo sistema è emersa una lista di 14 paesi ossia Montenegro, Canada, Corea del Sud, Giappone, Australia, Thailandia, Nuova-Zelanda, Algeria, Georgia,Marocco, Ruanda, Serbia, Tunisia e Uruguay. (InvestireOggi.it)

L’Unione europea ha deciso di riaprire le proprie frontiere esterne, nonché quelle dello spazio Schengen, a quindici nazioni. Proprio questa ragione, la Grecia aveva già deciso di aprire i voli da e per una serie di nazioni extra-Ue, tra le quali la stessa Cina. (LifeGate)

Come era prevedibile alla vigilia date le condizioni sanitarie, gli Stati Uniti, il paese più colpito dalla pandemia con 125.928 morti per quasi 2,6 milioni di casi, sono esclusi dall'elenco, che dovrebbe essere aggiornato ogni due settimane. (La Stampa)