Sì al suicidio assistito, svolta storica in Italia. “Sollievo, sarò il primo”

La Stampa INTERNO

È stato usato per la prima volta sulle pagine di questo giornale, lo scorso agosto, in calce a una lettera in cui chiedeva alla politica di aiutarlo a vedere riconosciuto il suo diritto al suicidio assistito.

Usato per difendere la privacy e la dignità di un uomo delle Marche, malato tetraplegico immobilizzato a letto da 10 anni.

Poi, il nome “Mario” potrà diventare qualcosa di più di un nome di fantasia

Si era rifiutato di andare a morire in Svizzera o in un altro Paese che riconoscesse il suicidio assistito, perché è suo diritto morire in Italia, nelle Marche. (La Stampa)

Su altre fonti

Suicidio assistito: quando si può fare in Italia? Ma c’è un confine da superare per accedere al suicidio assistito? (La Legge per Tutti)

Il supporto di Gruppo Cimbali all’ente lirico e al suo museo è iniziato nel 2016 con la sponsorizzazione, sempre attraverso LaCimbali, della mostra “Madama Butterfly, l’Oriente ritrovato La collaborazione con il Teatro alla Scala si consolida ulteriormente grazie al supporto di LaCimbali, storico brand di Gruppo Cimbali, e ancora una volta di MUMAC, Museo della macchina per caffè di Gruppo Cimbali per la mostra “Giorgio Strehler alla Scala”. (MI-LORENTEGGIO.COM.)

Direi che è una conquista di liberà in più per tutti noi”. Ad accompagnarlo fino alla clinica dove è morto, è stato il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni Marco Cappato (LaPresse)

Le quattro condizioni per l’accesso al suicidio assistito, dettate nel 2019 dalla Corte Costituzionale con la sentenza Cappato-Dj Fabo, sono: il paziente è tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale; è affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che reputa intollerabili; è pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli; non è sua intenzione avvalersi di altri trattamenti sanitari per il dolore e la sedazione profonda (Tp24)

Mario, nome di fantasia, sarà infatti, così si legge nel comunicato diffuso dall’Associazione Coscioni, “il primo malato a ottenere il via libera al suicidio medicalmente assistito in Italia”. “Il Comitato Etico ha riscontrato che l’uomo rientra nelle condizioni stabilite dalla Consulta per l’accesso al suicidio assistito. (Roccarainola.net)

Mario, camionista marchigiano di 43 anni, tetraplegico immobilizzato da 10 anni dopo un incidente stradale, è il primo malato a ottenere il via libera al suicidio medicalmente assistito in Italia. La sentenza ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. (L'Osservatore d'Italia)