Addio a Philippe Daverio, con un “filo di lana” enfatizzò in una mostra il saper fare biellese

La Stampa INTERNO

Da curatore di mostre e conduttore tv, con «Il filo della lana» Daverio era diventato l’«architetto» dell’evento e il coordinatore di un gruppo di 60 persone che erano in continuo fermento creativo.

Era il 2005 ma Philippe Daverio ancora oggi è ben presente nella memoria collettiva dei biellesi che, attraverso quella spettacolare mostra-evento avevano imparato a conoscerlo.

La nostra prima installazione vera e propria fu organizzata con lui a Milano, quando era assessore alla Cultura. (La Stampa)

Ne parlano anche altri giornali

Leggi anche: E’ morto lo storico dell'arte Philippe Daverio alberto mattioli alberto mattioli. Era di destra o di sinistra? «Ho 68 anni, lui ne aveva 70, lo conoscevo da 40 e per me era come un fratello, talvolta un padre». (La Stampa)

Lei, con la scelta di nominarlo assessore a Milano, rese Daverio un personaggio nazionale. Milano, 3 settenbre 2020 - «La morte di Philippe Daverio? (IL GIORNO)

La sala sarà allestita nella sala della Passione, a Brera dalle 9.30 alle 18.30. (PRIMAPRESS) - MILANO - Si apre giovedì 3 settembre la camera ardente dello storico dell’arte e saggista Philippe Daverio (70) scomparso questa mattina mentre era ricoverato all’Istituto dei Tumori di Milano. (PrimaPress)

In una delle puntate migliori di Passpartout, la trasmissione andata in onda sui Rai 3 dal 2001 al 2011, Philippe Daverio ha esibito tutto il suo repertorio. Ma in ogni caso stile e conoscenze, insieme, hanno fornito a molti lo stimolo per interessarsi al mondo dell’arte. (Il Fatto Quotidiano)

Palazzo Muratori è rimasto al suo posto anche se continuava a piacere a pochi, come l’ex sindaco Emilio Tognoli. «Ormai ce l’avete – disse Daverio – E non è poi tanto orribile sebbene anche a me, messo lì, piaccia solo a metà. (Prima Treviglio)

I critici (lo status di curatore non era ancora sancito) e gli storici dell’arte si dimostrarono più interessanti degli artisti dai quali avevano caso mai mutuato stravaganze comportamentali e guardaroba improbabili. (Il giornale dell'Arte)