Perché anticipare la seconda dose del vaccino Covid di Astrazeneca può ridurre l’efficacia

Scienze Fanpage SALUTE

Un problema già emerso in Germania, dove sta facendo discutere la proposta del Ministro della Salute Jens Spahn ha avanzato l’ipotesi di ridurre l’intervallo tra le due dosi di Astrazeneca a quattro settimane.

Una soluzione “pratica” ma che, secondo i più recenti dati dell’Università di Oxford, va a scapito dell’efficacia.

Stime che, nel complesso, hanno evidenziato una maggiore efficacia del vaccino quando somministrato con un intervallo di 12 settimane tra le due dosi, nonché una più elevata produzione di anticorpi

Con un intervallo di 12 settimane tra la prima e la seconda dose, chiunque riceva oggi la prima iniezione del siero anglo-svedese si ritroverà con il richiamo fissato per gli inizi di agosto, presumibilmente quando sarà in ferie. (Scienze Fanpage)

Ne parlano anche altri giornali

"Se avessimo più vaccini – concorda il governatore della Lombardia, Attilio Fontana – potremmo chiudere la campagna anticipatamente" Che preoccupa chi si aspettava di puntare alle 600mila dosi e oltre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Nel frattempo le somministrazioni ai cinquantenni continuano con più entusiasmo, come dice il commissario, che prevede una imminente espansione del target ai quarantenni. “Dopo aver aperto alle fragilità - afferma - il passo successivo non sarà più per fascia d’età, ma una sorta di liberi tutti”. (Giornale di Sicilia)

Purtroppo, erano in coda anche tanti anziani e dopo aver atteso a lungo all’esterno, sotto il sole, hanno aspettato anche dentro". "Il mio appuntamento era fissato alle 10,30, ma l’iniezione mi è stata fatta alle 12 – spiega una sessantenne –. (Il Resto del Carlino)

Ad annunciarlo è l'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, che conferma come la struttura commissariale nazionale ha disposto l’invio dopo la specifica richiesta inviata sabato al generale Figliuolo, commissario straordinario per l'emergenza Covid. (IlPescara)

Ritengo che sia comunque un buon vaccino, ma tra l’utenza c’è confusione e questo ci sta creando qualche problema”. “Perché al pubblico viene lasciato l’AstraZeneca mentre il privato somministra Pfizer?”, è la domanda con cui Sansa conclude il ragionamento (Genova24.it)

Solo nel primo trimestre, infatti, il fatturato del segmento malattie respiratorie è valso alla società 1,55 miliardi, contando per il 21% del giro d'affari totale. Dopo il brusco arresto in Europa, AstraZeneca si rafforza nelle malattie respiratorie mettendo a punto Tezepelumab, un potenziale farmaco contro l'asma grave. (Milano Finanza)