Balla, ballate e balliani La visionaria bizzarria del cofondatore del Futurismo anche nella sua casa romana

A far da contrappunto alle ideazioni contemporanee, arazzi, disegni, bozzetti, mobili, arredi originariamente parte di Casa Balla, dispersi poi in collezioni private, e ora per l’occasione riuniti

Cortesia di Fondazione MaXXI. «Casa Balla.

Balla, ballate e balliani. La visionaria bizzarria del cofondatore del Futurismo anche nella sua casa romana. Lo studiolo rosso di Casa Balla.

Ex novo vennero progettati e realizzati mobili, arredi e utensili, tra cui policromi tavolini, sedie, scaffali, piatti. (Il giornale dell'Arte)

Ne parlano anche altri giornali

Dinamismo atmosferico, tele tessute ad arazzo, scimmie e pappagalli, linee andamentali e vibrazioni rumoristiche. Casa Balla è l'arte che sconfina nella vita quotidiana, e la vita quotidiana che confina con l'arte Qui Balla dipinse quadri, pannelli e pareti, costruì mobili e lampade, disegnò piastrelle e suppellettili, inventò lampadari, creò abiti e tappeti. (ilGiornale.it)

L’intero progetto Casa Balla. Per maggiori info: www.maxxi.art. Il MAXXI apre per la prima volta al pubblico la casa futurista di Giacomo Balla (Finestre sull'Arte)

E, soprattutto, dal 25 giugno, compie il piccolo “miracolo”, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale di Roma e il contributo di Banca d’Italia, di aprire al pubblico quella casa dove tutto è arte (fino al 21 novembre; la casa solo su prenotazione nel week end. (Radio Colonna)

È “un’opera d’arte totale” Casa Balla, l’appartamento al 39 di via Oslavia, quartiere romano Della Vittoria, dove il grande artista futurista Giacomo Balla visse con la moglie e le figlie Luce ed Elica dal 1929 alla sua morte, nel 1958. (Frontiera)

Pareti e porte dipinte, mobili e arredi decorati, abiti disegnati e cuciti in casa. Il biglietto della mostra è acquistabile solo congiuntamente a quello per il Museo Maxxi al prezzo di 22 euro intero e 20 ridotto (romah24.com)

Un trionfo di colori, forme, geometrie che investono pareti, lampade, soffitti, mobili, piastrelle, abiti appesi e ogni utensile e particolare immaginabile. "Entrando lì - racconta la presidente della Fondazione Maxxi, Giovanna Melandri - si capisce davvero chi era Balla". (La Gazzetta del Mezzogiorno)