Il pentimento di Francesco Schiavone Sandokan. Malato dal 2018, ha seguito la strada dei figli Nicola e Walter

CasertaCE INTERNO

Malato dal 2018, poche settimane fa è stato trasferito nel carcere de L’Aquila CASAL DI PRINCIPE – Non gode di un buon stato di salute: Francesco Schiavone Sandokan è malato di tumore dal 2018. Nelle scorse settimane un cambio di prigione, con trasferimento presso il carcere a L’Aquila si è reso necessario proprio per curarsi meglio presso l’ospedale San Salvatore, proprio come accaduto con Matteo Messina Denaro, arrestato lo scorso gennaio 2023 dopo 30 anni di latitanza e morto in prigione lo scorso settembre. (CasertaCE)

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Chi è legato a lui, nella sua nuova veste di pentito, rischia infatti di diventare un bersaglio. Un muro di omertà crollato quando, nella giornata di ieri, le forze dell’ordine hanno raggiunto la casa del capoclan dei Casalesi, conosciuto come «Sandokan», per proporre il programma di protezione ai suoi familiari. (Open)

Lo riporta l'edizione cartacea del quotidiano Cronache di Caserta. – Sandokan, il boss dei Casalesi, si è pentito. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia è stata riportata dall'edizione ... (Panorama)

Era uno degli ultimi irriducibili della camorra casalese, custode di importanti segreti, ma dopo 26 anni di prigione, la maggior parte trascorsi in regime del carcere duro, Francesco Schiavone, noto come Sandokan, capo indiscusso del clan dei Casalesi, ha deciso di collaborare con la giustizia. (Il Messaggero Veneto)

Lo riporta l'edizione cartacea del quotidiano "Cronache di Caserta". In questi giorni le forze dell'ordine, a quanto si apprende, si sono recate a Casal di Principe per proporre ai parenti del capoclan, tra cui il figlio Ivahnoe, di entrare nel programma di protezione, a conferma della volontà di Sandokan di collaborare con la Dda di Napoli. (Tiscali Notizie)

In questi giorni le forze dell'ordine, a quanto si apprende, si sono recate a Casal di Principe per proporre ai parenti del capoclan, tra cui il figlio Ivahnoe, di entrare nel programma di protezione, a conferma della volontà di Sandokan di collaborare con la Dda di Napoli. (ROMA on line)