Valerio Onida, è morto l'ex presidente della Corte Costituzionale: aveva 86 anni. Il figlio: «Grazie papà»

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Professore di diritto costituzionale alla Statale di Milano, è stato giudice costituzionale dal 1996 e presidente della Consulta dal settembre 2004 al gennaio 2005.

Un punto di riferimento insostituibile, una persona dalle rare qualità umane

Addio all'ex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida.

Un punto di riferimento insostituibile, una persona dalle rare qualità umane.

Il figlio Francesco ha postato una foto del padre su Facebook con la scritta «Ciao papà, grazie di tutto». (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Molti sono i Comuni che furono flagellati dagli stupri di guerra compiuti dai magrebini inquadrati nell’esercito d’oltralpe. (Sardegna Reporter)

È morto l’ex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida. Professore di diritto costituzionale alla Statale di Milano, è stato giudice costituzionale dal 1996 e presidente della Consulta dal settembre 2004 al gennaio 2005. (Blitz quotidiano)

advertisement. L’Associazione Nazionale Vittime delle marocchinate piange la scomparsa di Ferdinando Signorelli, presidente onorario del sodalizio. ANVM, associazione nazionale vittime delle marocchinate (Sardegna Reporter)

Terminato il proprio servizio alla consulta, Valerio Onida aveva subito iniziato a fare volontariato nel carcere di Bollate aiutando i detenuti a stilare i loro ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo E' stato inoltre presidente per un triennio dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti. (Corriere dell'Umbria)

La manifestazione è organizzata dall’Associazione Nazionale Vittime delle marocchinate, presieduta da Emiliano Ciotti, sodalizio che da tanti anni ricerca documenti e testimonianze su queste tragiche vicende e si avvale della collaborazione di un gruppo di avvocati, ricercatori storici, giornalisti e scrittori. (Sardegna Reporter)

La sua umanità e la sua passione hanno segnato e segneranno le nostre Istituzioni. Lo scrive su Twitter il ministro Federico D'Incà. (La Sicilia)