Dietro le proteste pro Palestina nelle università Usa la crisi del Partito Democratico

Panorama ESTERI

Sta crescendo la tensione nei college americani a causa delle virulente proteste pro Palestina che si sono verificate in questi giorni. Stando a quanto riferito dall’Associated Press, la Columbia University ha cancellato le lezioni in presenza, mentre a Yale e alla New YorkYork University alcune decine di manifestanti sono stati arrestati. In particolare, proprio alla New York University alcune centinaia di dimostranti si erano accampati, lasciandosi andare a “cori intimidatori e a diversi episodi antisemiti”: una situazione che, nella serata di ieri, ha portato la polizia a intervenire. (Panorama)

Se ne è parlato anche su altre testate

In un briefing con i giornalisti, ieri sera, il vicecapo della comunicazione della Columbia Ben Chang ha ribadito la preoccupazione dell’amministrazione («Sicurezza non è solo assenza di violenza, la protesta viola le regole») e il timore di persone esterne all’ateneo anche se quest’ultimo è ora chiuso a chi non ha un badge. (Corriere della Sera)

I campus americani sono attraversati da animate manifestazioni filopalestinesi che, per la loro portata e la loro risonanza, stanno allertando le istituzioni, i media e la politica americana. (L'INDIPENDENTE)

Il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, chiede all’amministrazione americana di Joe Biden di intervenire contro le proteste pro-Gaza che, da Harvard a Yale fino alla Columbia, stanno attraversando i campus universitari Usa con centinaia di arresti da parte della polizia. (LAPRESSE)

Noi del gruppo Jewish Voice for Peace (“Ebrei per la pace”) siamo qui per dire: non ci può essere libertà se non siamo tutti liberi”. “Le nostre università investono nei più grossi produttori di armi e stanno attivamente facendo profitti con le bombe scaricate sulle donne e i bambini di Gaza. (Il Fatto Quotidiano)

La newyorchese Columbia University, capofila delle proteste, ha annunciato che per il resto del semestre gli studenti potranno seguire le lezioni online, invece che in presenza. Non si placano le proteste filo-palestinesi a anti israeliane in alcune delle maggiori università statunitensi. (Il Dubbio)

«Durante gli scontri di Valle Giulia nel 1968 Pasolini – ricorda Rampini – assunse una posizione anticonformista. Si schierò dalla parte dei poliziotti figli di proletari contro gli studenti borghesi figli di papà». (Corriere TV)