Coronavirus, Roma: quando e cosa ci stiamo facendo portare con il delivery

Il Messaggero ECONOMIA

Questo non significa che c'è il boom del delivery (il settore tutto sta soffrendo: da chi produce pasti a chi li trasporta).

Significa che il settore della ristorazione si aggrappa al food delivery per restare attivo, tutelare le attività economiche e i posti di lavoro e continuare a garantire un servizio ai cittadini.

(Il Messaggero)

La notizia riportata su altri giornali

Oltre a ciò, insieme ad alcuni ristoranti partner, sono state avviate consegne a domicilio solidali presso gli ospedali di Milano che verranno estese successivamente in altre città. E c'è l'app con cui i consumatori possono visualizzare ristoranti e alimentari che possono consegnare piatti e prodotti compatibili con le proprie intolleranze o allergie. (Italia Oggi)

L’app e il sito di Esselunga non offrono chance di avere la spesa prima del 10 aprile. Qualcuno già lo faceva: «Noi avevamo già questo servizio - racconta Fabio Pinnelli, titolare, insieme al padre, della Macelleria Pinnelli di Milano - per i clienti più anziani. (Il Sole 24 ORE)

"Il tutto avviene gratuitamente - spiega il CEO dell'azienda Pietro Ruffoni - come forma di solidarietà anti Covid: in questo modo aiutiamo i ristoratori a raggiungere direttamente tutti noi. E sono tanti i ristoratori veneti che hanno già aderito con entusiasmo. (Il Gazzettino)

Mentre per le edicole un elenco nazionale di quelle aperte e di quelle che fanno consegna a domicilio si trova sul sito Primaedicola. A tenere traccia dei negozi, piccoli, medi o grandi che siano, che fanno consegna a domicilio ci sono pure i portali neonati come iorestoacasa. (Wired Italia)

In questo periodo di emergenza coronavirus, viste le chiusure delle attività di ristorazione in Campania anche per il servizio asporto, l’app Consegnam è attiva esclusivamente con il servizio spesa, prestando un importante servizio alla collettività, riducendo gli spostamenti dei cittadini anche per le esigenze di prodotti di prima necessità. (Il Mattino)

Certo questo tipo di attività può essere considerata alla pari di un aiuto di Stato, cosa che in passato era vista come un’inaccettabile compromissione nelle regole del mercato, che anzi deve essere svincolato dai lacciuoli della finanza pubblica. (Reporter Gourmet)