L'Iran con Hamas: «L'Islam si unisca contro Israele»

Giornale di Sicilia ESTERI

Alla vigilia di un venerdì di manifestazioni a favore dei palestinesi che Hamas vorrebbe infiammassero tutto il Medio Oriente e oltre, l’Iran lancia l’appello all’unità dei Paesi arabi e musulmani contro Israele, raccolto subito dal padrone di Damasco Bashar al Assad che ha evocato «un’azione rapida» del mondo islamico per fermare i raid sulla Striscia di Gaza. Un venerdì di allerta alta anche in tutta Europa (Giornale di Sicilia)

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È scattata l’allerta in diversi Paesi del mondo in vista di domani, venerdì 13 ottobre, giorno della mobilitazione indetta da Hamas. (Open)

Il mondo arabo ha risposto alla chiamata di Hamas per una “giornata della rabbia” a sostegno della loro lotta e contro lo Stato ebraico. In migliaia sono scesi per le strade di Baghdad e Teheran, per manifestare il loro sostegno alla causa dei terroristi e l’odio verso Israele (ilGiornale.it)

«Dichiariamo il 13 ottobre "Il venerdì dell'alluvione di Al-Aqsa" come un giorno di mobilitazione generale nel nostro mondo arabo e islamico e anche tra i popoli liberi del mondo» ha dichiarato uno dei leader di Hamas, Khaled Meshal, attualmente residente nel Qatar, in un video circolato in questi giorni che ha subito alimentato timori di manifestazioni fuori controllo. (ilmessaggero.it)

E’ allerta in tutto il mondo per la chiamata di Hamas a manifestazioni volte a infiammare tutto il Medio Oriente e non solo. La Francia ha vietato ogni tipo di manifestazioni pro Palestina mentre negli altri Paesi europei, tra cui l’Italia, polizia e intelligence sono in massima allerta come pure negli Stati Uniti. (AltaRimini)

A Gerusalemme la situazione è irreale, paura per la "giornata della rabbia": le strade sono completamente vuote dalla nostra inviata Francesca Paci (La Stampa)

L'obiettivo è mostrare al mondo intero la compattezza dei sostenitori della causa palestinese nel primo venerdì dopo l'attacco a Israele. «Invitiamo i popoli arabi e musulmani e i palestinesi da ogni luogo, in particolare nei campi profughi all'estero, a marciare verso i confini della Palestina occupata in solidarietà con la Palestina, Gerusalemme e la Moschea di Al-Aqsa». (ilmessaggero.it)