Le ombre sulle stazioni di polizia cinese in Italia

Open ESTERI

L’Italia ospiterebbe il maggior numero di stazioni di polizia cinesi nascoste dietro immaginari centri servizi in territorio straniero su una rete di oltre 100 in tutto il mondo. A rivelarlo è un rapporto redatto da un gruppo spagnolo che si occupa di diritti civili secondo cui l’obiettivo di questi uffici sarebbe quello di monitorare la popolazione cinese all’estero e costringere i cosiddetti “fuggitivi” e dissidenti a tornare nel proprio Paese d’origine. (Open)

Ne parlano anche altri media

Sorvegliare e punire, controllare e rimpatriare: sono queste le funzioni delle 102 unità di polizia segreta installate dalla Cina in decine di paesi del mondo, per tenere sott’occhio i suoi cittadini emigrati all’estero. (Wired Italia)

Lo rivela il report della ong spagnola per i diritti umani Safeguard Defender, scrive il Guardian.La città di Milano sarebbe stata utilizzata da due autorità di pubblica sicurezza cinesi locali come banco di prova europeo per una strategia di polizia per monitorare la popolazione cinese all'estero e costringere i dissidenti a tornare a casa. (Tiscali Notizie)

Roma, 5 dic. – E’ l’Italia, con 11 “stazioni di polizia” cinesi non ufficiali, il Paese con il maggior numero di presenze nella rete di oltre 100 sedi creata da Pechino in più di 50 Paesi in tutto il mondo. (Agenzia askanews)

Il territorio italiano ospita il più alto numero di stazioni di polizia cinese in tutto il mondo. Su un totale mondiale di 102 sportelli - accusati di controllare la popolazione cinese all'estero e di costringere i dissidenti al rimpatrio -, il nostro paese conta ben undici stazioni di polizia. (Today.it)

Cina, oltre 100 stazioni di polizia nel mondo per monitorare i cinesi all'estero: il record in Italia con 11 centri dal nostro corrispondente Gianluca Modolo Dopo il rapporto pubblicato a settembre dalla ong Safeguard Defenders in cui si dava conto di 54 "uffici" fuori da confini nazionali del Dragone, è la stessa organizzazione con sede a Madrid a pubblicare un aggiornamento: la lista si allunga di 48 indirizzi, 11 nel nostro paese tra Prato, Firenze, Milano, Roma, Bolzano, Venezia e in Sicilia (la Repubblica)

La macchina utilizzata per i crimini era intestata alla madre defunta di un cognato di uno dei due rapinatori. Per il 60enne, inoltre, l’ulteriore aggravante di aver commesso il fatto in regime di semilibertà. (LaPresse)